Il mare salentino di Porto Cesareo ha accolto la prima cantina sottomarina: 1011 bottiglie di “Mormora”, dell’azienda pugliese Paololeo, sono state immerse a -30 metri e vi resteranno per 12 mesi. Il mare le riparerà dalla luce e dall’influsso delle fasi lunari, le cullerà con movimenti ondivaghi e le scolpirà con molecole marine.
Il progetto della cantina sottomarina, per la Paololeo, ha doppia valenza perché legata a due aspetti importanti per l’azienda: la sostenibilità e la sperimentazione enoica. Il progetto della cantina sottomarina è stato pensato infatti nell’ottica del risparmio energetico, perché non necessita di impianti di refrigerazione e di giropallett in quanto la natura offre già tutto il necessario.
«Per capire il beneficio in termini di risparmio energetico condurremo una sperimentazione assieme all’Area Marina Protetta di Porto Cesareo – afferma l’enologo Nicola Leo – Inoltre, la scelta di affinare le bottiglie in mare è spinta dalla volontà di sfidare le mille potenzialità del vino e dimostrare la sua grande versatilità grazie alla valorizzazione di due varietà autoctone pugliesi da riscoprire (la Verdeca e il Maresco)».