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Foggia-Lecco diventa un caso politico: il consigliere regionale Splendido ricorre all’Aia e alla procura federale

«Quanto accaduto sul campo dello stadio Zaccheria lo scorso 13 giugno ha tutto il profilo di un arbitraggio scandaloso perpetrato dal signor Kevin Bonacina ai danni del Foggia Calcio». Lo dice il consigliere regionale pugliese della Lega, Joseph Splendido, che annuncia di aver deposito un ricorso alla procura federale della Figc e all'Associazione italiana arbitri…

«Quanto accaduto sul campo dello stadio Zaccheria lo scorso 13 giugno ha tutto il profilo di un arbitraggio scandaloso perpetrato dal signor Kevin Bonacina ai danni del Foggia Calcio». Lo dice il consigliere regionale pugliese della Lega, Joseph Splendido, che annuncia di aver deposito un ricorso alla procura federale della Figc e all’Associazione italiana arbitri «con la esplicita richiesta di fare chiarezza tanto rispetto al profilo “geografico” e familiare dell’arbitro, quanto all’opportunità delle designazione».

Si tratta, per Splendido, di «elementi che mettono in dubbio l’imparzialità con cui avrebbe agito. Valutazione corroborata dai numerosi e contestatissimi episodi che avrebbero visto il Foggia Calcio soccombere e, alla fine, acquisire svantaggio».

Splendido spiega di aver presentato il ricorso «in qualità di rappresentante istituzionale del territorio e dei colori rossoneri, ma anche come semplice e umile tifoso che ha potuto verificare de visu le diverse incomprensibili decisioni applicate dal signor Bonacina al Foggia Calcio». Il consigliere regionale cita il gol annullato a Ogunseye, «che appare regolarissimo», scrive, e il calcio di rigore non concesso al centrocampista Frigerio.

Splendido chiede «che sia fatta la dovuta chiarezza da parte delle Autorità in questione. Soprattutto – scrive – mi preme comprendere se la designazione di un arbitro, nato a Lecco e di fede calcistica bluceleste come sembra dalle notizie raccolte, a prescindere dalle dichiarazioni formali del responsabile della Can C, non apra una grande questione di opportunità etica e sportiva».

Alla vigilia della finale di ritorno, conclude Splendido, auspica, «una buona dose di serenità, per quanto un po’ “ammaccata” da quanto vissuto all’andata. Ciononostante – conclude -, la giustizia sportiva deve fare il suo corso. Lo si deve all’etica, alla correttezza, alla credibilità delle istituzioni sportive, ad una comunità che vuole ancora credere nel celebre motto “Che vinca il migliore”».

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