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Omicidio a Squinzano, sarebbero state più persone a sparare e uccidere Guadadiello

Non escludono un regolamento di conti nell'ambito della criminalità organizzata gli inquirenti che stanno indagando sull'omicidio del 42enne Luigi Guadadiello, ucciso ieri a Squinzano in provincia di Lecce, mentre usciva di casa con la compagna, il figlio neonato e altri due famigliari. Sarebbero state più persone a sparare e gli inquirenti parlano di un agguato…

Non escludono un regolamento di conti nell’ambito della criminalità organizzata gli inquirenti che stanno indagando sull’omicidio del 42enne Luigi Guadadiello, ucciso ieri a Squinzano in provincia di Lecce, mentre usciva di casa con la compagna, il figlio neonato e altri due famigliari. Sarebbero state più persone a sparare e gli inquirenti parlano di un agguato in stile mafioso.

Il 42enne, che aveva precedenti anche per spaccio di droga, era uscito dal carcere lo scorso marzo dopo una condanna a 16 anni per avere ucciso nel 2008 con due coltellate un 31enne che avrebbe violentato la compagna di Guadadiello.

Sono dieci i bossoli rinvenuti ieri in via Donizzetti dai carabinieri della sezione scientifica: due sono di una pistola calibro 7,65 e otto di una calibro 9 parabellum. A uccidere il 42enne è stato il proiettile che lo ha raggiunto tra il torace e il collo; un altro lo ha colpito a una gamba. Secondo le prime ricostruzioni Guadadiello, avendo visto i suoi assassini, avrebbe tentato invano di fuggire a piedi ma sarebbe stato raggiunto e ucciso. Alcuni testimoni avrebbero riferito la presenza di un’auto scura di grossa cilindrata vista allontanarsi a velocità sostenuta.

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