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Berlusconi, Washington Post: “Dopo era del testosterone, ora donne in primo piano”

(Adnkronos) - La morte di Silvio Berlusconi, "il playboy miliardario che per decenni ha dominato il 'boy's club' della politica italiana, arriva in una fase che sarebbe stata difficilmente prevedibile nella sua epoca 'carica di testosterone': una fase in cui il lascito politico del paese è in mano alle donne". Lo scrive oggi il Washington…

(Adnkronos) – La morte di Silvio Berlusconi, “il playboy miliardario che per decenni ha dominato il ‘boy’s club’ della politica italiana, arriva in una fase che sarebbe stata difficilmente prevedibile nella sua epoca ‘carica di testosterone’: una fase in cui il lascito politico del paese è in mano alle donne”. Lo scrive oggi il Washington Post in un articolo dedicato alla scomparsa di Silvio Berlusconi intitolato ‘La politica al testosterone di Berlusconi è stata superata dalle donne in Italia’.  

Il magnate 86enne “che ha governato l’Italia più a lungo di qualsiasi altro primo ministro dai tempi di Benito Mussolini – scrive – è morto ieri a Milano, lasciando in eredità la sua storia di formidabile politico, spietato uomo d’affari e baluardo del maschilismo di vecchia scuola. Durante la campagna elettorale del 2008, disse alle donne che avrebbero dovuto ‘cucinare per gli esponenti uomini del suo partito. E una volta definì la stretta di mano di una giornalista troppo ferma perché lei potesse trovare un marito. Il ‘bunga bunga’ divenne un termine familiare”. 

Il panorama politico italiano tuttavia, osserva ancora, “è ora molto diverso rispetto all’epoca Berlusconi, e le donne rivestono ruoli di leadership a destra e a sinistra, oltre a occupare posti di rilievo come mai prima. Gli osservatori affermano che Berlusconi, forse più per difetto che per disegno, ha finito per svolgere un ruolo nell’avanzamento delle carriere politiche delle donne che sarebbero diventate alcune delle figure più potenti della nazione”. 

A singhiozzo, prosegue, “gli anni post-Berlusconi hanno visto progressi verso l’uguaglianza di genere. La percentuale di donne nei consigli di amministrazione in Italia – 38,8 per cento – è ora la seconda più alta nell’Unione europea a 27, dietro solo alla Francia. Tra il 2018 e il 2022, la rappresentanza femminile in Parlamento ha raggiunto il massimo storico del 35%, anche se da allora è leggermente diminuita”. 

Le donne italiane, si legge ancora, “hanno anche fatto la storia della politica, con Giorgia Meloni diventata l’anno scorso la prima donna primo ministro italiana e Elly Schlein che quest’anno è stata eletta a guidare l’opposizione di centrosinistra, anche questa una prima nel Paese. Mariangela Zappia è la prima ambasciatrice italiana negli Stati Uniti e donne italiane occupano anche altre posizioni di potere, tra cui l’attuale capo dei servizi di sicurezza italiani. A marzo Margherita Cassano è stata nominata prima donna a capo della Corte di Cassazione italiana. Silvana Sciarra è diventata la seconda donna a capo della Corte costituzionale”.  

 

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