Lo scorso anno, in Puglia, si è registrato un calo del 4,7% rispetto al 2021 per quanto riguarda l’acquisto di beni durevoli, cioè auto, bici e smartphone.
Con questi dati la Puglia è maglia nera in Italia con una percentuale che risulta più alta della media nazionale, pari a -2,7%, e del Sud (-3,7%). È quanto emerge dal 29esimo osservatorio dei consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia.
Stando a quanto riportato nel report, Lecce (-3,8%), Brindisi (-4%) e Foggia (-4,6%) sono state le province in cui è stato rilevato un calo dei consumi in beni durevoli inferiore alla media regionale, mentre a Bari (-5%), Taranto (-5,3%) e Barletta (-5,6%) la flessione è stata più marcata.
Nel 2022 la spesa che ogni famiglia pugliese ha destinato all’acquisto di beni durevoli è stata di 2.086 euro (572 euro in meno rispetto alla media nazionale). Il primato regionale spetta a Bari (2.200 euro per famiglia), seguita da Brindisi (2.118), Foggia (2.057), Taranto (2.034), Lecce (1.998) e Barletta (1.997), che si colloca al 93esimo posto fra le 107 province italiane.
Su scala nazionale, in termini di minore contrazione dei consumi, Bari è al primo posto per l’elettronica (-5,3%, per un valore di 53 milioni) e al terzo per l’information technology (-3,6%, per 46 milioni), mentre è al nono posto quanto a valore dei consumi per le auto usate (339 milioni, -6%) e al sesto per l’elettronica. La spesa complessiva per i beni durevoli in provincia di Lecce è stata di 651 milioni (-3,8%, la flessione più bassa della regione) mentre nel Brindisino è stata pari a 330 milioni (-4%), pari a 2.118 euro a famiglia (-3,3%). È invece diminuita del 5,3% con una spesa per famiglia di 2.034 euro (-5%) in provincia di Taranto.
Nel Foggiano la spesa complessiva in beni durevoli (465 milioni) è diminuita del 5,3%, con una spesa per famiglia di 2.034 euro (-5%).In provincia di Barletta-Andria-Trani i cittadini hanno speso meno di tutti i pugliesi: 287 milioni (-5,6%), pari a 1.997 euro per famiglia (-4,7%).
«A penalizzare la regione sono state in particolare le contrazioni superiori alla media nazionale fatte registrare dai comparti delle auto nuove (-17,6% vs -11,2%) e usate (-5,4% vs -4,1%), alle quali, restando nell’ambito della mobilità, si contrappone un incremento della spesa in motocicli quasi doppio (+8,3%) rispetto alla media italiana (+4,4%)», commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’osservatorio Findomestic.