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Maltempo, in Puglia 9 eventi estremi nell’ultima settimana. Coldiretti: «Danni ingenti nelle campagne»

Frutta e ortaggi distrutti dalla grandine, teloni di uva da tavola strappati dal vento, foraggio per l’alimentazione degli animali perduto, trapianti in enorme ritardo per i campi resi impraticabili per le bombe d’acqua, colture affogate dai nubifragi, con il maltempo che ha colpito a macchia di leopardo la Puglia, provocando danni ingenti all’agricoltura. È il…

Frutta e ortaggi distrutti dalla grandine, teloni di uva da tavola strappati dal vento, foraggio per l’alimentazione degli animali perduto, trapianti in enorme ritardo per i campi resi impraticabili per le bombe d’acqua, colture affogate dai nubifragi, con il maltempo che ha colpito a macchia di leopardo la Puglia, provocando danni ingenti all’agricoltura.

È il bilancio che traccia Coldiretti Puglia a seguito della perturbazione che, ormai da giorni, attraversa la regione: ben 9 eventi estremi si sono registrati nell’ultima settimana tra violenti temporali, forti grandinate e tempeste di vento e fulmini.

In Puglia, rileva la Coldiretti, «una violenta grandinata ha colpito ortaggi e pomodori in pieno campo in provincia di Lecce, con epicentro a Corigliano ma le recenti straordinarie precipitazioni non hanno risparmiato il settore vitivinicolo creando un ambiente favorevole alla diffusione della peronospora, una malattia fungina che può causare gravi danni alle viti e compromettere la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto, ma sono anche andate irrimediabilmente perdute le ciliegie primizie, le Bigarreau, mentre già iniziano a contarsi i danni sulle ciliegie Giorgia».

Le ondate di maltempo con le piogge improvvise e torrenziali fuori stagione stanno ritardando il trapianto dei pomodori, «mentre permane l’aumento dei costi di produzione del 30%, quando allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro», sottolinea l’organizzazione degli agricoltori pugliesi.

Il maltempo, con temperature più basse della media stagionale, bombe d’acqua e vento forte, dopo la lunga siccità, «colpisce gli alveari e taglia i raccolti di miele in primavera – denuncia Coldiretti – con una perdita di produzione dei mesi di aprile e maggio 2023 pari anche dell’80% rispetto alla scorsa stagione».

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