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Spese ancora fuori controllo nelle Asl e negli ospedali pugliesi. Ignorate le misure anti-spreco

In Puglia la delibera taglia-sprechi in sanità viene puntualmente ignorata da Asl e ospedali che continuano a collezionare spese folli senza controllo. Lo ha detto ieri l’assessore alla Salute, Rocco Palese, intervenendo in Commissione regionale Sanità. Un intervento a sorpresa, a dir poco inatteso, fra lo stupore generale dei presenti. Palese era stato convocato in…

In Puglia la delibera taglia-sprechi in sanità viene puntualmente ignorata da Asl e ospedali che continuano a collezionare spese folli senza controllo. Lo ha detto ieri l’assessore alla Salute, Rocco Palese, intervenendo in Commissione regionale Sanità. Un intervento a sorpresa, a dir poco inatteso, fra lo stupore generale dei presenti.

Palese era stato convocato in merito ai ritardi accumulati finora nell’erogazione dei premi Covid, su sollecitazione del consigliere Renato Perrini (FdI) e sulla mancata assunzione delle guardie mediche, richiesta pervenuta dal consigliere regionale Marco Galante dei Cinque Stelle. A detta dei due consiglieri la colpa dei ritardi era imputabile alla delibera di blocco della spesa varata dalla giunta regionale a fine aprile scorso all’indomani del buco nei bilanci delle Asl da 450 milioni di euro scoperto e successivamente ridotto a 154 milioni. Per tutta risposta, Palese ha negato l’addebito e denunciato per filo e per segno i presunti sperperi scoperti negli ultimi trenta giorni dall’entrata in vigore della tagliola alle uscite. «Macché tagliola – ha detto a chiare lettere Palese – magari fosse così».

Subito dopo il lungo elenco di spese e provvedimenti anomali in Asl e ospedali: «Nell’Asl di Taranto – ha detto l’assessore rivolgendosi al consigliere Galante – abbiamo pizzicato una dirigente che ha accumulato ben 60 incarichi contestuali, tutti approvati e retribuiti dalla direzione generale senza alcun parere della giunta regionale che ha portato all’apertura immediata di un’ispezione amministrativa interna». L’Asl di Bari, invece, ha approvato un piano di stabilizzazione del personale non autorizzato e non previsto dalle nuove regole di ingaggio contenute nella delibera taglia sprechi. «Pensate che qualcuno ci abbia chiamato per l’autorizzazione»?, ha chiesto ai presenti l’assessore alla Sanità. A seguire il caso dell’Asl di Brindisi: «Per non parlare di quel campione di Brindisi (testuale forse rivolto al direttore generale) che ha approvato un piano assunzionale per operatori socio sanitari senza specificare il fabbisogno, la spesa e il numero». Anche in questo caso il provvedimento è stato revocato d’ufficio. Così come sono stati bloccati incarichi da 20mila euro l’uno in aggiunta allo stipendio per i coordinatori di dipartimento.

Non sono da meno le Sanitaservice, le società in house delle Asl, che hanno approvato assunzioni à gogo fino al 2028, per una spesa stratosferica. Insomma, un quadro da brividi che denunciato dall’assessore in persona dà il senso della gravità della situazione con i direttori generali che sembrano non aver compreso i pesanti sacrifici legati al buco nei bilanci del 2022.

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