Come in qualsiasi partita di calcio che si rispetti, anche la partita delle amministrative 2024 si fa sia sul campo che in panchina. Il “gioco” delle comunali si prepara sia sul campo, con il toto-candidati che è iniziato già da qualche mese, e sia in una panchina come quella di Fratelli d’Italia, che vede scaldarsi due big del partito di governo, Marcello Gemmato e Raffaele Fitto.
Sottosegretario alla Salute il primo, ministro per gli Affari Europei e il Pnrr il secondo, entrambi hanno gli artigli (politici) puntati su due città pugliesi, rispettivamente Bari e Lecce. Divenute roccaforti del centrosinistra negli ultimi anni, come testimoniano le schiaccianti vittorie dei due sindaci uscenti Antonio Decaro e Carlo Salvemini, sia Gemmato che Fitto faranno di tutto pur di portare a casa la vittoria.
I motori sono più che caldi, come testimoniano i nomi che spuntano come probabili candidati della coalizione di centrodestra, all’interno della quale certamente Fratelli d’Italia dirà la prima e l’ultima parola. La vittoria riportata a Brindisi dal centrodestra fa ben sperare i due big, meloniani di ferro (Gemmato, amico intimo della premier, Fitto “cooptato” da Giorgia Meloni in persona per i suoi rapporti con l’Ue e la sua spinta verso il centro) sulla possibilità, ora più che mai consolidata, che il vento possa soffiare a destra anche nel 2024.
Proprio sull’onda del ridente periodo storico, nessuno dei due ha intenzione di uscire sconfitto dalla tornata elettorale, pena la perdita di influenza oltre che nei rispettivi territori (il capoluogo pugliese per Gemmato, Lecce per il ministro) anche all’interno di Fratelli d’Italia. Partito di cui Gemmato è tra i padri fondatori, e che ha contribuito alla rinascita politica di Fitto.
Insomma, le amministrative dell’anno prossimo mettono in evidenza anche gli equilibri interni di un partito che, dopo vent’anni, cova la legittima aspirazione di riproporsi in Puglia come forza politica di riferimento. La situazione a Bari, per quanto affastellata, è un tantino più chiara di quanto sta accadendo a Lecce.
Infatti, se nel capoluogo regionale i volti, nuovi e storici della coalizione di centrodestra hanno praticamente già rinunciato alla possibilità di scegliere il candidato sindaco attraverso lo strumento delle primarie (dopo l’esperienza fallimentare del 2019), in Salento, almeno tra quanti siedono in Consiglio comunale, l’idea delle primarie serpeggia ancora. Un sospiro di sollievo per Gemmato, che può dunque ambire a essere decisivo nella scelta, meno per Fitto, che deve confrontarsi con questa situazione. Entrambi, però, hanno sicuramente iniziato già ad allenare i polmoni, per una partita che durerà ben di più di 90 minuti.