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Castellana Grotte, all’Irccs “De Bellis” la nuova terapia per il trattamento del reflusso gastroesofageo – VIDEO

Anche in Puglia, all’Istituto nazionale di Gastroenterologia “S. De Bellis” di Castellana Grotte, è possibile eseguire il rivoluzionario intervento chirurgico mininvasivo con tecnica laparoscopica che prevede l’inserimento di un dispositivo medico chiamato "RefluxStop" realizzato dalla società svizzera "Implantica" per la cura del reflusso gastroesofageo. Si tratta, spiega il direttore del dipartimento di Scienze chirurgiche dell'Irccs…

Anche in Puglia, all’Istituto nazionale di Gastroenterologia “S. De Bellis” di Castellana Grotte, è possibile eseguire il rivoluzionario intervento chirurgico mininvasivo con tecnica laparoscopica che prevede l’inserimento di un dispositivo medico chiamato “RefluxStop” realizzato dalla società svizzera “Implantica” per la cura del reflusso gastroesofageo.

Si tratta, spiega il direttore del dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Irccs “De Bellis” dottor Leonardo Vincenti, di una procedura che «permette di curare il reflusso gastroesofageo ripristinando la normale fisiologia del giunto esofagogastrico. È una tecnica che non agisce in senso costrittivo, non limita il passaggio di cibo ed evita l’insorgenza degli effetti collaterali più comuni delle attuali procedure chirurgiche (difficoltà di deglutizione, gonfiore, vomito, difficoltà di eruttazione)», aggiunge.

Grazie a questa innovativa tecnica, dice ancora Vincenti, «si può ottenere un miglioramento significativo nei risultati e nella qualità di vita di questi pazienti che con le tecniche tradizionali arrivava al 50% di possibilità di successo».

Stando ai risultati ottenuti nei primi tre anni di studio di questa metodica, gli interventi arrivano al 95% di successo con due vantaggi per i pazienti: il ritorno, già dopo una settimana, a una qualità di vita soddisfacente e l’abbandono della terapia con gli antiacidi inibitori di pompa «e questo si può tradurre in un notevole risparmio economico perché si tratta di terapie costose, protratte a lungo termine, con effetti collaterali anche importanti», conclude Vincenti.

Inoltre i farmaci trattano solo i sintomi della malattia, ma non risolvono il difetto anatomico della naturale barriera antireflusso.

Nel corso di un incontro con i chirurghi del “De Bellis” la metodica è stata illustrata da uno dei massimi esperti in Europa, Jorg Zehetner: il professore dell’Università di Berna in sala operatoria ha coordinato come tutor l’equipe del dottor Vincenti che ha eseguito con successo le procedure “RefluxStop” sui primi tre pazienti pugliesi: una donna di 62 anni e due uomini di 50 e 42 anni con problemi di ernia iatale e incontinenza cardiale.

Questo tipo di interventi viene effettuato, in Italia, in soli tre ospedali: al Policlinico San Donato e all’Irccs “Galeazzi-Sant’Ambrogio” di Milano e al Buonconsiglio Fatebenefratelli di Napoli. Ora anche il “De Bellis” di Castellana grotte diventa un centro pilota per l’acquisizione di un certo numero di casi per far parte di un registro europeo.

Per il direttore generale Tommaso Stallone «si tratta di un altro, importante passo avanti nell’assistenza e nella ricerca gastroenterologica che sono la ragion d’essere del nostro Irccs».

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