La Puglia è tra le regioni del Sud Italia che, nel 2022, ha aumentato le domande di brevetti pubblicate dall’Epo, l’European Patent Office. L’incremento – stando a quanto diffuso da un’analisi effettuata da Unioncamere e Dintec – sarebbe del 14%, che tra l’altro è ben superiore alla media nazionale del +4,8% ma inferiore a quella dello stesso Mezzogiorno, che registra un +29%.
Tra il 2021 e il 2022 il Tacco d’Italia, insieme ad Abruzzo e Campania, si attesta tra le regioni che spiccano, nella macroarea Sud, per la crescita delle domande di brevetti, trainate soprattutto dalle attività di ricerca, sviluppo e innovazione. «L’Italia sta facendo bene sul fronte dell’innovazione» commenta Andrea Prete, presidente di Unioncamere, che aggiunge: «Le nostre imprese stanno accelerando, e questo probabilmente anche per effetto delle misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».
In valori assoluti in Puglia, nel 2022, sono state pubblicate 61 nuove domande di brevetto, contro le 54 dell’anno precedente. Nel Mezzogiorno, come accennato, solo Abruzzo e Campania hanno fatto meglio con, rispettivamente 44 e 34 domande di brevetto in più nell’anno preso in esame rispetto al 2021. Al quarto posto la Basilicata con solo una domanda in più pubblicata. Le altre regioni del Meridione, invece, sono tutte in negativo, isole comprese. La Calabria, infatti, è passata da 16 a 15 brevetti (-1), la Sicilia da 36 a 34 (-2), la Sardegna da 15 a 12 (-3). Il crollo più evidente l’ha registrato il Molise, con una perdita di oltre l’80%, passando da 10 a 2 domande di brevetto pubblicate. Numeri comunque irrisori se si pensa che, in tutto il Paese, solo nel 2022 sono state pubblicate 4.773 domande di brevetto, con un aumento di 218 unità rispetto a tre anni fa. Le regioni italiane che registrano i numeri più alti sono la Lombardia (1.460 domande di brevetto), l’Emilia Romagna (783) e il Veneto (661).
Secondo l’analisi Unioncamere-Dintec, il settore che nel 2022 ha visto la presentazione di più richieste è quello delle tecnologie meccaniche e trasporti (40%), seguito da quelle chimico-farmaceutiche (20%), quelle relative a strumentazioni e controllo (14%) e, infine, quelle del settore elettrico-elettronico (12%).