Due agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Bari sono stati condannati a sette anni di reclusione ciascuno per aver introdotto nel penitenziario e spacciato droga «su commissione dei reclusi appartenenti al clan Strisciuglio», come si legge negli atti delle indagini.
I fatti risalgono agli anni dal 2008 al 2012. La condanna è arrivata a dieci anni dalla chiusura delle indagini.
I due agenti, il 58enne Giuseppe Altamura (detto “Cartellino rosso”) e il 59enne Francesco De Noia (“Franchin la guardia”), sono stati riconosciuti colpevoli di aver introdotto in carcere e detenuto droga ai fini di spaccio «abusando dei poteri inerenti alla propria funzione» e in cambio «di compensi in denaro o di favori di altra natura».
Condannati al pagamento di una multa di 90mila euro a testa, con loro avrebbe agito anche il detenuto Vincenzo Zonno (figlio del boss Cosimo), che avrebbe avuto la possibilità di spacciare liberamente nel carcere. Zonno, 37 anni, è stato condannato a quattro anni e sei mesi e a una multa da 75mila euro.
La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale presieduta da Marco Guida. I due agenti sono stati invece assolti dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa «perché il fatto non sussiste», e con la stessa motivazione è stato assolto anche un altro agente imputato, l’ispettore Francesco Camero, accusato di favoreggiamento personale nei confronti di Altamura.