Matteo Salvini ha incontrato, stamattina, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, insieme ai tecnici di Ferrovie dello Stato nella sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma.
Al centro dell’incontro il collegamento ferroviario diretto tra le due città, oggetto del protocollo siglato tra i due Comuni per avviare possibili azioni comuni su una serie di temi ritenuti strategici per uno sviluppo sinergico tra le due città, in particolare, e per l’intero Mezzogiorno.
Durante l’incontro è stata presentata l’ipotesi, attualmente allo studio del gruppo Fs, che prevede di avviare nel più breve tempo possibile la tratta con una coppia di intercity, in via sperimentale. Nelle prossime settimane si procederà con un ulteriore approfondimento sugli orari, con uno studio di fattibilità da parte di Ferrovie e Rfi che, una volta acquisiti i pareri tecnici, permetterà di far partire il collegamento.
La sperimentazione rientra così nell’ambito delle azioni anticipatorie promosse da Fs e ministero in attesa del completamento dei lavori dell’Alta velocità tra Napoli e Bari, il cui primo tratto sarà completato entro il 2024. L’intero percorso, invece, da cronoprogramma, dovrebbe essere operativo entro il 2027.
«Bari e Napoli più vicine grazie al ministro Salvini e alla Lega», commenta il deputato pugliese, Davide Bellomo. «L’incontro del nostro leader con i sindaci delle due città e le Ferrovie dello Stato ha dato subito frutti concreti. In attesa del completamento dei lavori dell’Alta velocità, ci sarà in tempi brevissimi un collegamento diretto tra i due grandi capoluoghi del Sud con una coppia di Intercity», prosegue.
Bellomo parla di «un segnale importante che testimonia lo sforzo del dicastero a guida leghista per trovare soluzioni a problemi atavici. Più che i protocolli d’intesa, serve l’impegno costante di un ministro come Salvini che ama i fatti e non si limita, come fa la sinistra, alla semplice enunciazione delle criticità. Tutti ricordano le chiacchiere senza nemmeno il distintivo dell’allora ministro De Micheli, con promesse destinate a restare lettera morta».
Per il deputato pugliese della Lega, «programmare, rispettare i tempi delle opere strategiche, ridurre le distanze, costruire un futuro migliore in termini economici e di sviluppo dei territori, anche in vista di un sempre maggiore afflusso turistico» rappresenta «il nuovo corso, dopo decenni nei quali i veti ideologici del Partito democratico e dei suoi alleati hanno bloccato il Paese. Se ne sono accorti perfino Manfredi e Decaro, sindaci alla disperata ricerca di collegamenti. Non solo ferroviari».