Arriva anche il bucato sospeso per chi non può permettersi la lavanderia. A lanciare l’iniziativa è stata una cooperativa sociale di Canosa (Bat).
«Siamo certi e possiamo dirlo con orgoglio: siamo i primi in Italia ad aver pensato al bucato sospeso», lo dichiara Sabina Del Muro, presidente della cooperativa Grelsa che in città, entro la fine del mese, inaugurerà una lavanderia speciale in cui potrà essere lasciata un’offerta che andrà a chi non può permettersi di pagare un lavaggio in lavatrici industriali e professionali.
«Si tratta – spiega – della stessa filosofia alla base del caffè sospeso napoletano: c’è chi paga per una tazzina che sarà degustata da chi non ha monete per comprarla. Così sarà da noi: chi usufruirà del servizio lavanderia self service, potrà lasciare una donazione, un contributo economico discrezionale che creerà una specie di plafond dando la possibilità a chi non può, di usare comunque la lavanderia».
Il progetto si chiama ‘Portami il mantello-nessuno escluso sulle orme di San Francesco di Assisi’, e prevede non solo il lavaggio di capi e indumenti ma anche stiraggio, asciugatura, piccole riparazioni sartoriali e ritiro e consegna domiciliare degli indumenti.
La lavanderia si trova al civico 46 di via Oberdan, in pieno centro cittadino, dove ora i volontari sono a lavoro per organizzare gli spazi. Al momento sarebbero previste quattro lavatrici, alcune industriali, e due asciugatrici. L’idea del bucato sospeso è nata “osservando la quotidianità”, sottolinea: «Come cooperativa abbiamo in gestione le docce comunali. In più occasioni ci siamo resi conto che chi veniva da noi, dopo essersi lavato e ripulito indossava gli stessi abiti sporchi con cui era arrivato: è stato doloroso vederli così».