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Bari, l’orgoglio di mister Mignani: «Possiamo giocarcela con tutti» – HIGHLIGHTS

Volto disteso e sorridente per Michele Mignani dopo la vittoria contro la Reggina che ha sancito la matematica conquista del terzo posto per il Bari. «Essere arrivati terzi significa aver lasciato 17 squadre dietro di noi - ha detto -. Era qualcosa d’impensabile a inizio campionato. C’è soddisfazione per la classifica. Il pensiero va alla…

Volto disteso e sorridente per Michele Mignani dopo la vittoria contro la Reggina che ha sancito la matematica conquista del terzo posto per il Bari. «Essere arrivati terzi significa aver lasciato 17 squadre dietro di noi – ha detto -. Era qualcosa d’impensabile a inizio campionato. C’è soddisfazione per la classifica. Il pensiero va alla squadra, allo staff, alla società e ai tifosi. I ragazzi sono andati oltre i propri limiti. Siamo orgogliosi anche se guardiamo sempre a ciò che si può far meglio».

Ora resta la gara col Genoa, poi inizierà la preparazione dei play-off: «Non dobbiamo fare danni: giocheremo la prima partita all’incirca tra due settimane e in questo arco di tempo dobbiamo recuperare gli affaticati, chi non è al top come Maiello e Folorunsho e gestire i diffidati. Bisogna lavorare bene creando entusiasmo all’interno dello spogliatoio per essere pronti ad affrontare avversari fortissimi».

Nota stonata della giornata l’infortunio di Pucino: «Lo perderemo per un po’, non so se riuscirà a recuperare per i play-off, ha una distorsione al collaterale mediale del ginocchio. Va valutato ma sicuramente gli serve riposo». Al suo posto Dorval, autore di una prova positiva: «Non giocava da tanto, quando si entra a freddo ci può essere un po’ di titubanza. Superato quel momento ha fatto bene. Viene dalla D, ma ha avuto le sue opportunità. So che da lui non posso aspettarmi esperienza ma vivacità, voglia ed entusiasmo».

Comunque vada, il Bari ha preceduto in classifica squadre sulla carta più attrezzate: «La differenza tra noi e squadre come Parma, Cagliari, Venezia, è stata nella continuità dei risultati. Determinante è stata anche la disponibilità dei giocatori, scesi in campo senza mai avere cali di tensione, anche quando abbiamo giocato male o abbiamo perso. Sappiamo di potercela giocare con tutti».

In più passaggi l’allenatore biancorosso ha sottolineato l’importanza dell’aspetto mentale, dove i suoi possono ancora migliorare: «Nel primo tempo abbiamo fatto qualche errore nelle scelte. In quello non siamo perfetti, qualcosa ci manca. Provo a lavorarci, ma non è semplice. Dobbiamo farlo in fretta perché il tempo non c’è. Nella ripresa però siamo cresciuti».

Contro la Reggina il Bari è apparso più concentrato rispetto alle ultime uscite: «Il calcio è fatto di episodi. Salvare un gol vale quanto farlo. Abbiamo subito 4-5 corner su cui siamo stati bravi e fortunati a non subire gol. Nelle ultime due eravamo stati recuperati su due palle inattive. L’attenzione fa la differenza».

A Marassi non sarà una gara qualunque, poiché ricorreranno 20 anni da uno storico traguardo raggiunto da Mignani: «Lì fui promosso in A col Siena. Per me che sono genovese, sarà un emozionante ritorno a casa. È uno stadio che profuma di storia e sarà tutto esaurito. Peccato arrivarci senza grande significato ma vogliamo chiudere bene».

A margine della conferenza il mister ha dedicato la vittoria al professor Giorgio D’Urbano, responsabile dei preparatori atletici del Bari, colpito nei giorni scorsi da un grave lutto familiare.

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