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Discarica abusiva a Bitetto, assolto dopo 26 anni l’ex sindaco: «Il fatto non sussiste»

Il fatto non sussiste. Dopo 26 si chiude il processo sulla discarica abusiva di Bitetto in cui era imputato l'ex sindaco Giovanni Iacovelli, difeso dall'avvocato Francesco Ruggiero. Imputati nel medesimo procedimento anche l'ex sindaco Stefano Occhiogrosso, insieme ai legali rappresentanti di una confraternita bitettetese. La vicenda risale al 1996 quando, a seguito dell'emergenza sanitaria connessa…

Il fatto non sussiste. Dopo 26 si chiude il processo sulla discarica abusiva di Bitetto in cui era imputato l’ex sindaco Giovanni Iacovelli, difeso dall’avvocato Francesco Ruggiero.

Imputati nel medesimo procedimento anche l’ex sindaco Stefano Occhiogrosso, insieme ai legali rappresentanti di una confraternita bitettetese.

La vicenda risale al 1996 quando, a seguito dell’emergenza sanitaria connessa alla chiusura della discarica di Bitonto, i comuni che facevano parte della stessa autorità di bacino non potevano più conferire nel sito i propri rifiuti solidi urbani.

Il sindaco Iacovelli, per questo, dopo aver informato tutte le autorità competenti, emanò un’ordinanza con cui autorizzava un sito temporaneo di stoccaggio, in contrada Torre di Leo nel comune di Bitetto.

Quel sito, destinatario nel 1996 di un sequestro preventivo da parte della procura di Bari, veniva dissequestrato nel 2007. Il comune di Bitetto, intanto, stilò un progetto di lavori per la bonifica del sito e partecipò ai bandi preposti per ottenere finanziamenti regionali con cui effettuare i lavori già deliberati dalla giunta.

Nel 2016 una segnalazione anonima rilasciata a una testata giornalistica, riferiva che in quel sito «fossero interrati rifiuti pericolosi smaltiti illecitamente». Da lì l’inchiesta odierna, condotta dal sostituto Baldo Pisani, che richiedeva il rinvio a giudizio dei due amministratori, responsabili di aver omesso di provvedere alla bonifica e di non aver provveduto a stilare un piano di caratterizzazione per porre in sicurezza il sito.

L’istruttoria dibattimentale ha acclarato come non vi sia stata alcuna responsabilità di Iacovelli, il quale «non solo ha sempre ottemperato a tutte le prescrizioni imposte dall’autorità sanitaria, ma ha anche rispettato tutti gli adempimenti amministrativi per consentire al comune di Bitetto di ottenere i fondi regionali, ad oggi non ancora erogati», ha chiarito il legale.

«Si chiude una vicenda che per anni ha tormentato un galantuomo che ha amministrato il comune di Bitetto nell’esclusivo interesse della propria comunità – ha concluso Ruggiero -. Sono felice per il professor Iacovelli a cui questa sentenza ha ridato dignità e serenità dopo tutti questi anni».

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