«Bene fanno gli studenti a protestare e noi dovremmo essere in quelle tende con loro». Lo scrive, in un post su Facebook, la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, a proposito della protesta degli studenti per gli affitti diventati «ormai davvero insostenibili e non solo per gli studenti fuori sede ma anche per le famiglie a basso reddito, per le giovani coppie, per gli anziani soli, per le famiglie con un solo genitore o un solo reddito».
La protesta arriva in un momento in cui, spiega Capone, «tutte le indagini diffuse dicono che gli italiani percepiscono i salari più bassi d’Europa nonostante affrontino orari più lunghi. È chiaro che un sistema così non può reggere».
Capone riporta alcuni esempi: «Se una persona guadagna in media 1600 euro al mese (questo è lo stipendio medio di un lavoratore in Italia), e di affitto deve pagarne in media 500, che a Roma diventano 1400 e a Milano 1300 (dati Uil 2022), cui si aggiungono i costi delle bollette anch’essi lievitati alle stelle, come fa a vivere?», chiede.
A queste domande deve dare risposte la politica, aggiunge ancora Loredana Capone, «mettendo in campo una strategia che evidentemente deve rinnovarsi nel merito e nel metodo. Oggi non è più come ieri, la crisi economica e occupazionale che è conseguita dalla pandemia e dalla guerra ha acuito disuguaglianze già gravemente presenti nel nostro Paese, tra i cittadini, e tra nord e sud. E in questo scenario è emerso in modo dirompente come l’abitare sia uno dei diritti maggiormente negati».
Un aiuto per risolvere la questione può arrivare dal Pnrr, secondo la presidente del Consiglio regionale pugliese: «Abbiamo una grande occasione per invertire la rotta – afferma -. E quindi adesso è tutto nelle mani del Governo nazionale, e purtroppo le premesse non sono delle migliori. Insomma – spiega -, tra il pasticcio sugli asili nido, i fondi di sviluppo e coesione che non si capisce che fine abbiano fatto se da 80miliardi della relazione Carfagna siamo passati prima a 44 e ora addirittura a 27, la Riforma sull’Autonomia differenziata, e l’eliminazione del reddito di cittadinanza e del fondo nazionale affitti che serviva per tutelare migliaia di famiglie a rischio sfratto, non si può certo biasimare chi si dice pronto a cacciare le unghie per difendere il proprio territorio. Ed è quello che siamo pronti a fare anche noi d’altra parte, che poi noi li incontriamo i cittadini, siamo noi a guardarli negli occhi ogni giorno e quando lo facciamo dobbiamo essere orgogliosi di aver fatto tutto il possibile. Dobbiamo aiutarli con i fatti, non con 16 euro in più in busta paga che non servono nemmeno per garantire la colazione ai tuoi figli. Né si può pensare di tassare tutti, ricchi e poveri, allo stesso modo, che poi a pagarne le conseguenze sono i servizi pubblici e, quindi, sempre i cittadini più fragili», conclude Capone.