È bufera sul presidente del Bari, Luigi De Laurentiis. A scatenare le polemiche le immagini che hanno immortalato l’amministratore unico del club pugliese con la sciarpa del Napoli al collo durante le celebrazioni allo stadio Maradona organizzate per la vittoria del terzo scudetto azzurro. Nel giro di pochi minuti foto e video hanno invaso i social network e le chat di whatsapp dei gruppi di tifosi biancorossi, suscitando rabbia e indignazione. «Una mancanza di rispetto verso i colori del Bari e la città», secondo molti. «Nulla di grave, in considerazione del legame di sangue e imprenditoriale con il papà Aurelio, patron del Napoli», le tesi diametralmente opposte di un’altra fetta di supporter biancorossi.
Dopo il caos mediatico che si è scatenato domenica sera, ieri mattina sono circolati altri scatti di Luigi De Laurentiis, che stavolta lo ritraevano senza la sciarpa del Napoli al collo negli attimi delle foto di rito insieme allo “stato maggiore” del club partenopeo. Secondo fonti della SSC Bari una scelta voluta in quel momento dal presidente del Bari, che proprio per ragioni di opportunità ha preferito non farsi fotografare con il vessillo del club azzurro. Il popolo biancorosso si è letteralmente diviso sull’argomento.
«Per un tifoso la sciarpa della propria squadra di calcio è sacra. Vedere il nostro presidente con indosso la sciarpa del Napoli, la squadra del Sud principale rivale del Bari, mi ha lasciato sgomento», il commento di Franco Spagnuolo, presidente del coordinamento Bari Club La Bari Siamo Noi. «Da meridionalista sono stato contento dello scudetto vinto dal club azzurro. Che Luigi De Laurentiis partecipasse ai festeggiamenti della squadra gestita da suo padre era una cosa normale e legittima. Ma non capisco quale bisogno vi fosse di indossare la sciarpa del Napoli, dato che né suo padre Aurelio, né suo fratello Edoardo, che è anche vice presidente del club, l’avevano al collo. Dopo le immagini di Modena è stato come trovare la moglie a letto con l’amante. Possiamo dire che il calcio sia cambiato. Ma la reazione di pancia della piazza è stata del tutto normale e comprensibile. I tifosi del Bari in questi anni hanno accolto con grande maturità gli effetti della multiproprietà. Luigi De Laurentiis si è dimostrato una persona seria e un grande imprenditore, ma quella del Maradona è stata una scivolata».
Di parere opposto l’ex metronomo del centrocampo del Bari, Totò Lopez, capitano della squadra che nella stagione ’83-’84 riuscì ad eliminare la Juve di Platini in Coppa Italia, conquistando la semifinale. «Stiamo parlando del figlio di Aurelio De Laurentiis, che è patron del Napoli. Sappiamo bene quale sia la proprietà del Bari, ossia la Filmauro, la stessa del Napoli. Credo che durante i festeggiamenti di uno scudetto, e in virtù del legame di sangue con la famiglia, quel gesto non rappresenti nulla di male. Non vedo nessuno scandalo, né un tradimento. Mi sembra chiaro che nella sua testa Luigi abbia solo il Bari e che sia concentrato sul finale della stagione. Ci tiene tanto a riportare in A il Bari. Ora bisogna pensare solo ai playoff, ai quali ci si presenta con ottime chance. Questa storia invece dimostra quanto siano dannose le multiproprietà».
Sul caso è intervenuto anche il regista e tifoso barese, Antonino Palumbo. «Essendo un personaggio esposto e presidente del Bari avrebbe dovuto prestare più attenzione ed evitare. A Luigi De Laurentiis sento di perdonare, però, questa scivolata per gratitudine, per averci risollevato dal fallimento e riportato, rapidamente, a un passo dal grande sogno. Adesso rimetta al collo la sciarpa biancorossa e stia con la squadra più spesso, in quest’ultimo scorcio di stagione per provare a renderla indimenticabile».
Sui social non è mancata l’ironia, firmata come al solito dalla pagina “50 Sfumature di biancorosso”, che ha proposto una versione diversa della foto dello “scandalo”, sovrapponendo la sciarpa del Bari sul collo di De Laurentiis. «È chiaro che il presidente dovesse partecipare alla festa scudetto della sua famiglia, ma avrebbe potuto evitare di indossare la sciarpa e soprattutto di farsi riprendere. Per di più in un momento nel quale gli ultimi due pareggi hanno fatto mugugnare una parte della piazza, che puntualmente ha tirato fuori la teoria del “freno a mano tirato” per evitare la promozione», ha spiegato Carlo Testini, admin della pagina satirica, seguitissima dai tifosi del Bari”.