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A Castellamonte arrivano i fischietti della tradizione materana

I cucù, storici fischietti simbolo della tradizione ceramista materana, volano in Piemonte per la seconda edizione del concorso “Ceramiche Sonore”, a Castellamonte (To) dal 20 al 28 maggio. Una mostra di fischietti in terracotta promossa dall’Aicc (Associazione Italiana città della Ceramica) che racconta una tradizione antica e radicata in tutto il Paese e una dimensione…

I cucù, storici fischietti simbolo della tradizione ceramista materana, volano in Piemonte per la seconda edizione del concorso “Ceramiche Sonore”, a Castellamonte (To) dal 20 al 28 maggio. Una mostra di fischietti in terracotta promossa dall’Aicc (Associazione Italiana città della Ceramica) che racconta una tradizione antica e radicata in tutto il Paese e una dimensione di artigianalità che è un vero e proprio patrimonio. A curare la partecipazione degli artigiani materani alla manifestazione è Rosa Gentile, presidentessa di Confartigianato Matera: «Si tratta di una nobile ed antica tradizione dell’artigianato artistico che è diventata il simbolo di Matera e contestualmente del Made in Italy di qualità artigiana – ha dichiarato -. Parliamo di circa 2500 imprese artigiane in tutta Italia, per circa 10mila occupati e un fatturato che sfiora un milione di euro. Nelle nostre botteghe il numero medio di addetti è attorno alle due unità, ovviamente parliamo di realtà artigianali. Diventa perciò importante valorizzare queste produzioni e dare una mano a questo fondamentale settore produttivo del Made in Italy». A tal proposito, Gentile ha sottolineato l’importanza di intervenire sulla legge 188 e rifinanziarla. Un settore dal peso specifico significativo: «Le potenzialità dell’artigianato artistico in rapporto al mondo della cultura, con particolare riferimento all’offerta integrata dei musei e al mondo dell’istruzione e della formazione, a turismo e territorio sono un elemento su cui basare la ripartenza – prosegue -. Il saper fare degli artigiani, attraverso operazioni mirate, concrete e condivise, sarà la nuova linfa che alimenterà quel gusto sopraffino e ricercato che soltanto gli imprenditori artigiani riescono a far percepire al consumatore e a rendere l’Italia una nazione ricca di cultura che nessun altro Paese può vantare».

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