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Elisoccorso di Foggia, gara da 50 milioni. Faro dell’Anac sull’Alidaunia: società sotto “monitoraggio”

Faro dell’Anac sulla società Alidaunia, gestore del servizio di elisoccorso integrato nel servizio di emergenza sanitaria 118 di Foggia. Su richiesta del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia, il prefetto di Foggia ha disposto nei confronti della Società la misura del sostegno e del monitoraggio per un periodo di sei mesi, nominando un esperto con…

Faro dell’Anac sulla società Alidaunia, gestore del servizio di elisoccorso integrato nel servizio di emergenza sanitaria 118 di Foggia.

Su richiesta del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia, il prefetto di Foggia ha disposto nei confronti della Società la misura del sostegno e del monitoraggio per un periodo di sei mesi, nominando un esperto con il compito di fornire all’impresa prescrizioni operative, elaborate secondo modelli di trasparenza, riferite agli ambiti organizzativi, al sistema di controllo interno e agli organi amministrativi. Alidaunia è titolare di un contratto di appalto pluriennale, attualmente in regime di proroga, con la Asl di Foggia.

Tutto nasce dall’inchiesta giudiziaria che vede indagati tra gli altri l’amministratore unico e il procuratore della società Alidaunia per i reati di turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente. Nella procedura per l’affidamento del servizio di elisoccorso bandita dalla Asl di Foggia il 30 gennaio 2020 (valore 50 milioni di euro), gli indagati avrebbero turbato l’iter amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando di gara per condizionare le modalità di scelta del contraente predisponendo il capitolato e il disciplinare di gara. A seguito delle indagini penali la Asl di Foggia ha revocato la procedura di gara, e il 2 maggio 2022 ha indetto una gara europea. Intanto però, per far fronte all’emergenza estiva 2022, ha indetto una procedura telematica urgente e l’ha aggiudicata all’Alidaunia srl.

Dall’inchiesta è emersa una gestione illecita delle procedure ad evidenza pubblica in totale spregio del codice appalti e dei basilari principi di imparzialità e buona andamento della pubblica amministrazione. Depongono in tal senso, evidenzia Anac, i continui contatti telefonici e gli incontri tra esponenti della società e della stazione appaltante al di fuori di qualsiasi contesto istituzionale e i ripetuti rimaneggiamenti delle regole della gara da parte della società concorrente.

Per l’Autorità emerge in modo chiaro che le stazioni appaltanti hanno creato in favore di Alidaunia una corsia parallela riservata e che gli indagati hanno dimostrato abilità e spregiudicatezza nella totale commistione tra pubblico e privato degenerata a tal punto che si è pervenuti a una spudorata inversione dei ruoli in totale spregio dei principi che sovrintendono le gare pubbliche. C’è stata, sottolinea Anac, un’allarmante attività di rimaneggiamento e manipolazione dei criteri di aggiudicazione della gara in modo da privilegiare requisiti di carattere qualitativo e cucire la gara su misura dell’impresa Alidaunia.

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