Decine le fiaccole accese per le strade della città durante il corteo in ricordo delle due psichiatre assassinate mentre svolgevano il proprio lavoro.
È partita da piazza San Ferdinando la fiaccolata organizzata anche a Bari in memoria di Barbara Capovani, uccisa a Pisa qualche giorno fa da un suo ex paziente, e Paola Labriola, uccisa dieci anni fa nel capoluogo pugliese, anche in questo caso da una persona che stava cercando di aiutare. Organizzata al fine di sensibilizzare la popolazione e le istituzioni sul tema della violenza nei luoghi di lavoro della sanità, la manifestazione, come in tante altre città italiane, è stata voluta dagli Ordini provinciali dei medici e dalla Società italiana di psichiatria, con il supporto di altre società professionali e scientifiche.
Presente anche Vito Calabrese, marito di Paola Labriola. “Vogliamo tenere vivo il ricordo – dice – Anche se nel silenzio, ci sono tante domande che ci dobbiamo fare. Occorre tenere vive anche le domande”. Calabrese invita ad “aumentare gli operatori per garantire la sicurezza perché c’è un’esplosione del disagio dal punto di vista psichico. C’è tanto malessere, mentre gli operatori stanno diminuendo progressivamente”. “Nei centri di salute mentale di Bari negli ultimi dieci anni sono aumentate le misure di sicurezza – conclude – ma non so se questa situazione sia diffusa in modo omogeneo”.
Alla fiaccolata ha partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, che ha parlato di un momento di “straordinaria e commovente partecipazione. Un momento di ascolto e riflessione molto intenso, che richiama tutti noi, a cominciare dalle istituzioni, a coniugare la pratica della memoria con l’impegno quotidiano”.