(Adnkronos) – Per incompatibilità con il ruolo da sottosegretario, Vittorio Sgarbi dirà addio al Consiglio regionale della Lombardia, in cui è stato eletto lo scorso febbraio. “Lascerò a breve, appena mi chiedono che cosa voglio fare”, dice il critico d’arte all’Adnkronos, dopo la convocazione della prossima riunione dell’aula di Palazzo Pirelli, che tra i punti all’ordine del giorno ha proprio “l’accertamento della causa di incompatibilità sollevata dalla giunta delle elezioni nei confronti del consigliere Vittorio Sgarbi che ricopre anche l’incarico di sottosegretario di Stato alla Cultura”.
“Appena hanno discusso, mi scrivono e gli rispondo”, dice Sgarbi, che non esclude però una partecipazione a quella che si preannuncia come la sua ultima seduta da consigliere regionale: “Magari vengo…”, butta là, dopo aver chiesto chiarimenti su data e ora. Dopo la seduta di martedì – si legge nella convocazione della seduta – “Sgarbi avrà dieci giorni di tempo entro i quali dovrà optare per una delle due cariche, pena la decadenza, una volta trascorsi i dieci giorni, da quella di consigliere regionale”. “Allora abbiamo ancora qualche tempo”, osserva il sottosegretario.
Già all’indomani dell’elezione in Lombardia nella lista di Noi Moderati-Rinascimento, Sgarbi non aveva nascosto le sue perplessità sull’incarico da consigliere regionale, incompatibile con quello di sottosegretario, a cui avrebbe forse rinunciato solo per un assessorato alla Cultura in Lombardia. La nomina in giunta, però, non era arrivata. “Tutta responsabilità della Ronzulli”, aveva puntato il dito il critico d’arte a margine della prima seduta di Consiglio, al termine della quale la sua permanenza a Palazzo Pirelli già sembrava al capolinea: “Ho la sensazione di inutilità. Forse fare l’assessore consente di inventare qualcosa, fare il consigliere regionale è un modo di avere un lavoro senza fare nulla di particolarmente significativo”, aveva commentato.