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Medici in piazza contro il blocco delle assunzioni. Palese: «Il momento è molto delicato»

L’assessore alla sanità Rocco Palese apre al dialogo con i sindacati all’indomani della rottura delle trattative nell’ambito del confronto sulla delibera taglia-sprechi per le aziende sanitarie. Le organizzazioni della dirigenza medica e del personale del comparto hanno contestato in toto il provvedimento regionale ritenuto un’autentica mannaia su investimenti, assunzioni, spese per servizi e prestazioni. Di…

L’assessore alla sanità Rocco Palese apre al dialogo con i sindacati all’indomani della rottura delle trattative nell’ambito del confronto sulla delibera taglia-sprechi per le aziende sanitarie.

Le organizzazioni della dirigenza medica e del personale del comparto hanno contestato in toto il provvedimento regionale ritenuto un’autentica mannaia su investimenti, assunzioni, spese per servizi e prestazioni. Di qui l’annuncio di una mega-manifestazione di protesta per il 15 giugno con una lunga serie di rivendicazioni fra cui il mancato piano di abbattimento delle liste d’attesa, i premi Covid al personale rimasti nel cassetto, l’inquadramento e le assunzioni del personale, in particolare 118, il blocco delle spese per le Sanitaservice. Insomma una contestazione senza se e senza ma sulle politiche della sanità.

Critiche rispedite al mittente dall’assessore alla salute Rocco Palese. «Faccio appello al senso responsabilità di tutti – sottolinea Palese – Siamo in una fase delicata e difficile in cui la Puglia continua a ricevere 800 milioni di euro in meno dal fondo sanitario nazionale, nel 2022 abbiamo scoperto un disavanzo da 450 milioni che con grandi sacrifici stiamo coprendo evitando le tasse sui cittadini, è inammissibile non guardare in faccia la realtà».

Ma i sindacati temono il blocco delle assunzioni in una fase in cui ospedali e reparti sono al collasso, sguarniti di medici ed infermieri, non le sembra troppo? «Blocco? Si continua a pronunciare a vanvera questa parola, noi non vogliamo bloccare nulla, puntiamo semplicemente a razionalizzare la spesa, ma soprattutto a metterla sotto controllo con un monitoraggio costante. Da sempre i sindacati ci accusano di non controllare ciò che avviene nelle aziende sanitarie, contestano provvedimenti capestro, trattative e contrattazioni sul personale a macchia di leopardo, spesso adottate in modo capestro». E ancora: «Le sembra giusto che ogni Asl possa fare di testa sua magari assumendo un numero di medici, infermieri o amministrativi in più rispetto ai paletti prefissati a danno di altre Asl?».

Ma in concreto cosa propone per riallacciare il dialogo? «Nei prossimi giorni adotteremmo una ulteriore delibera interpretativa in cui ogni azienda sanitaria riceverà indicazioni precise su procedure da adottare, percorsi da seguire per rendere omogenee le decisioni in materia di personale, acquisti di beni e servizi, attrezzature, spese per investimenti. Sfido i sindacati a contestare questa impostazione, noi dobbiamo salvaguardare quattro milioni di pugliesi assicurando le prestazioni sanitarie e migliorando l’offerta e la produttività delle strutture sanitarie, ad ogni livello. Nessuno, nemmeno i sindacati, ci possono chiedere di replicare il disavanzo del 2022, sarebbe una follia in questa fase di crisi economica, sarebbe uno schiaffo ai cittadini che nessuno ci perdonerebbe».

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