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Bernalda, una “bici” a disposizione della comunità grazie ad Antonella e Melissa

Si chiama “Nihola Flex”, un nome complicato per quella che è più comunemente nota come “cargo bike”, una bicicletta che consente di trasportare una sedia a rotelle mentre a pedalare, aiutato in caso di bisogno anche dalla pedalata assistita, è un “motivatore”. Comunemente nota, ma in effetti neanche tanto. Tra un mese circa ne arriverà…

Si chiama “Nihola Flex”, un nome complicato per quella che è più comunemente nota come “cargo bike”, una bicicletta che consente di trasportare una sedia a rotelle mentre a pedalare, aiutato in caso di bisogno anche dalla pedalata assistita, è un “motivatore”. Comunemente nota, ma in effetti neanche tanto. Tra un mese circa ne arriverà una a Bernalda, in provincia di Matera, grazie all’obiettivo centrato di una raccolta fondi. È una storia cominciata esattamente un anno fa quando Antonella Fuina, la madre di Melissa Moramarco che da anni ormai fa delle differenze la propria forza e si batte anche grazie ai suoi canali social per rendere i luoghi e le scuole più inclusivi, legge un trafiletto su un giornale: a Metaponto fa tappa il “Triathlon solidale” che attraversa l’Italia dalle Alpi alla Sicilia e coinvolge anche persone con abilità diverse. È in quell’occasione che Antonella e Melissa scoprono l’esistenza della cargo bike. L’intuizione è fulminea, da parte di entrambe: un oggetto che può consentire a tante persone di non sentirsi escluse. Melissa ha l’idea di mettere su una colletta per acquistarne una da donare alla comunità, ma l’impresa, considerati i costi elevati (siamo sull’ordine dei 6mila euro circa), non è semplice. «A Bernalda il nostro corso è in piano – commenta Antonella Fuina – e quando abbiamo visto per la prima volta quel tipo di bicicletta mi ha incuriosita molto, ma quando ho visto il prezzo sono rimasta shockata. Non pensavo costasse così tanto, ma purtroppo ogni ausilio che ha a che fare con la disabilità ha costi molti alti perché vengono fatti artigianalmente, non in serie». Da subito, l’intento è di donare questo dispositivo alla comunità: «Melissa può utilizzare una bici sua, la Asl gliela fornirebbe, ma non tutti possono farlo», sottolinea Fuina. Allora, l’idea della raccolta fondi, partita dapprima online con la collaborazione del professor Gregorio Giannini e sull’onda di un video realizzato da Melissa per sensibilizzare sull’obiettivo e che poi si è spostata nel mondo reale con eventi, raccolte nelle scuole e l’aiuto di altri privati. Una vera impresa. «Quando la raccolta fondi online è scaduta, ci ha aiutato l’associazione “Asd Power Sport Basilicata” di Teresa Franco», prosegue Antonella. Franco ha messo a disposizione il conto corrente della società per agevolare la raccolta fondi, ha trovato il fornitore, trattato sul prezzo e analizzato i preventivi. Alla fine, la cifra è stata raggiunta e la bicicletta acquistata. «Con questa bici un amico potrà portare in giro un amico in carrozzina, un fidanzato la propria fidanzata, un papà un figlio o viceversa – aggiunge Antonella -. Da noi ci sono tante ciclo-passeggiate che finalmente saranno inclusive. Certo, è una bici per il momento, ma come cittadini abbiamo fatto il massimo. Sarebbe bello averne una anche a Metaponto, vicino al mare». Proprio come dice Melissa in uno dei suoi video lanciati per festeggiare questo importante traguardo, in attesa dell’arrivo della bicicletta che, partita dall’Olanda, arriverà a Bernalda tra un mese quando è prevista una festa: «Abbiamo tutti il diritto di farci un bel giro in bicicletta e respirare aria pulita».

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