«L’Aeroporto del Salento continua ad essere penalizzato, con il silenzio-assenso di Aeroporti di Puglia». Lo afferma il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani, che ha chiesto un’audizione in Commissione Trasporti del Consiglio regionale.
«La mia denuncia “storica” purtroppo si rafforza», sostiene Pagliaro: «alcuni vettori, Ita Airways in particolare, sottodimensionano il nostro territorio – dice -. Infatti, nella programmazione dei voli da aprile a ottobre, la compagnia rimane inchiodata a tre frequenze giornaliere Brindisi-Roma. Non un volo in più, neanche a luglio e ad agosto, benché il traffico aereo triplichi».
Il consigliere regionale rimarca «un grave deficit di pianificazione, che danneggia il turismo e vanifica gli sforzi di destagionalizzazione che gli operatori del territorio compiono in solitudine. Almeno da aprile ad ottobre, ci dovrebbe essere il massimo impegno per rafforzare la programmazione su Brindisi. Invece – prosegue – si fa l’esatto contrario, complice l’addizionale sulla tassa d’imbarco a carico dei viaggiatori nello scalo brindisino decisa dall’attuale amministrazione comunale, nonostante gli avvertimenti di disimpegno da parte di grossi vettori come Ryanair. C’è il rischio di marginalizzare ulteriormente un’infrastruttura che – ribadisce Pagliaro – è a Brindisi ma a servizio dell’intero Salento. Decisioni sbagliate come questa rischiano di dare un duro colpo al turismo, motore della nostra economia, scoraggiando l’utilizzo dell’aeroporto».
A farne le spese, per il capogruppo de La Puglia domani, «sono anche i residenti delle province di Lecce, Brindisi e Taranto che patiscono un trattamento di serie B rispetto agli utenti dell’Aeroporto di Bari. Servirebbe quantomeno il ripristino del quarto volo giornaliero per Roma. Basta fare un confronto con aeroporti importanti ma certamente meno centrali nei flussi turistici estivi come quello di Trieste, ad esempio, per scoprire che ci sono quattro voli giornalieri per la capitale. Lo stesso vale per la Sicilia, per Genova, mentre lo scalo brindisino resta relegato al ruolo di cenerentola. Ma non basta: c’è un buco di servizio di ben otto ore negli attuali tre voli Brindisi-Roma, tra le 11:15 e le 19:15. Un problema che aggrava la penuria di voli diretti da Brindisi verso destinazioni extra nazionali (quasi tutti fagocitati da Bari) e impedisce persino la possibilità di scalo nella capitale».
Nell’audizione chiesta in Commissione Trasporti, Pagliaro annuncia di voler chiedere «quando sarà posto rimedio a questo strabismo e a questo pressapochismo che mettono le catene al decollo del Salento?».