(Adnkronos) – “Alle 18.30 di oggi è convocato il Comitato Politico del Terzo Polo per discussione e votazione della proposta di costituzione del partito unico. Altro tempo da perdere non ne abbiamo”. Così su Twitter il leader del Terzo Polo Carlo Calenda.
Il post arriva all’indomani di una giornata contraddistinta da botta e risposta al vetriolo, rimpalli di responsabilità e timori tra il partito di Matteo Renzi e quello di Carlo Calenda, impegnati in una ‘battaglia’ a colpi di dichiarazioni, tweet, accuse e attese. Niente rottura su Terzo Polo e partito unico – “figuriamoci”, “la linea non cambia”, hanno rassicurato a fine giornata. Ma la polemica che nelle ultime ore aveva tenuto puntati i riflettori su Italia Viva e Azione non ha accennato a placarsi nonostante le rassicurazioni dei leader.
Tutto ha avuto inizio con l’annuncio dell’ex premier del suo nuovo incarico di direttore del Riformista. “C’è il rischio di un conflitto di interessi”, aveva commentato Calenda nei giorni scorsi. Dubbi rilanciati ieri da Richetti: “Uno deve decidere se nella vita fa politica o informazione. Quando mi telefona Renzi mi parla del partito o mi intervista per il Riformista”. Poi ecco arrivare “l’uscita scomposta” dalle parti di Azione, così la definisce un esponente Iv, sui “tatticismi” di Renzi che starebbero mettendo a rischio la nascita del partito unico. Di qui la reazione dei renziani dopo giorni di silenzio. “Basta, sono 10 giorni che ci menano”, sbotta un parlamentare Iv. E quindi ecco arrivare il primo attacco della giornata ad opera di Ivan Scalfarotto: “Leggiamo che Richetti ha dubbi sulle scelte di Renzi. Prima gli chiedono il passo indietro, poi non sono convinti. Fortunatamente – ha detto – con il 10 giugno parte il congresso del partito unico e tutti i dubbi saranno sciolti nel fisiologico gioco democratico”.
“Cazz… in libertà”, sono state le parole dalle parti di Azione per smentire all’Adnkronos le voci di rottura imminente con Italia Viva. “C’è un punto fondamentale: abbiamo promesso un partito unico e Renzi su questo non sta rispondendo. Questo non va bene”, aveva commentato in serata Carlo Calenda a dì Martedì, su La7, aggiungendo: “Renzi credo che può avere legittimante una idea diversa, ‘nulla questuo’, ognuno è libero di cambiare idea quando vuole. La cosa importante è che sia trasparente e chiaro. Lui vuole mantenere Italia Viva ma non può nascere un partito nuovo se rimangono i due di provenienza. Deciderà confrontandosi con i suoi, ne prenderò atto”. E ancora: “Ho visto dichiarazioni molto dure, attacchi personali di molti dirigenti di Italia Viva. Non ho sentito Renzi, non risponderò a niente per rispetto degli elettori che ci hanno votato, l’8%, il simbolo con il mio nome e che odiano le polemiche da cortile”.