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Meno di 10 euro per sport e tempo libero: ecco quanto investe il Comune di Bari

Meno di dieci euro pro capite, per l’esattezza 9,05 euro, che in termini assoluti ammontano a 2 milioni 857mila 753 euro. È la cifra che il Comune di Bari ha speso nel corso del 2021 per gli interventi a favore dello sport e del tempo libero. I Comuni iscrivono a bilancio le spese relative a…

Meno di dieci euro pro capite, per l’esattezza 9,05 euro, che in termini assoluti ammontano a 2 milioni 857mila 753 euro. È la cifra che il Comune di Bari ha speso nel corso del 2021 per gli interventi a favore dello sport e del tempo libero. I Comuni iscrivono a bilancio le spese relative a questo ambito in una voce dedicata. Sono comprese al suo interno tutte le uscite per il finanziamento di società e associazioni sportive. Si includono sia le spese per le manifestazioni e le iniziative da loro promosse che la formazione del personale adibito a queste attività. Ma si contabilizzano anche le uscite per la gestione delle strutture legate alla pratica sportiva, quelle per attività ricreative e le iniziative di promozione dello sport.

I dati raccolti su Bari dal centro studi Openpolis (estrapolati dal bilancio di cassa dell’amministrazione, spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. La gestione di cassa considera le entrate e le spese che il Comune ha effettivamente riscosso e pagato nel corso dell’anno, indipendentemente dall’anno in cui sono nati i crediti e i debiti) collocano il capoluogo pugliese tra le grandi città con più di 200mila abitanti che spendono meno in tutta Italia. Una tendenza che accomuna per la maggior parte aree del Mezzogiorno: sono quattro, infatti, i grandi comuni che riportano uscite inferiori ai dieci euro a persona, e tre di questi sono del Sud. Subito in coda a Bari (9,05), si trovano Napoli (8,88 euro pro capite), Roma (5,98) e Messina (5,60). A fronte di una media nazionale di ammonta a 32,12 euro pro capite. Situazione opposta si registra invece nel Nord Italia, dove si concentrano le amministrazioni che invece spendono di più. Le prime città che riportano la spesa maggiore sono Padova (55,58 euro pro capite), Trieste (41,52), Firenze (31,99) e Venezia (27,81).

La situazione non è positiva nemmeno a livello regionale. Se si prendono in considerazione tutte le amministrazioni italiane, I comuni che spendono di più si trovano tutti in territori a statuto speciale: la Valle d’Aosta (157,6) la provincia autonoma di Bolzano (128,17) e quella di Trento (66,39). Al contrario, si riportano mediamente le uscite minori in Puglia (14,96), Calabria (13,04) e Campania (11,78). Scendendo più nel dettaglio, oltre alla spesa di 9,05 euro pro capite di Bari, i capoluoghi di provincia che spendono di più sono Brindisi, con una voce di bilancio in uscita che ammonta a 1 milione 659mila 553 euro, 20,35 per ogni cittadino e Barletta (2 milioni circa che si traducono in 21,56 euro pro capite. A Taranto la spesa scende a 8,43 euro (1 milione e 500mila euro circa in assoluto), a Lecce, invece, sono 7,39 gli euro spesi per ogni cittadino, mentre in coda a tutte le altre città si trova Foggia che investe in sport e tempo libero soltanto 700mila euro che si traducono in una spesa pro capite di appena 5,36 euro.

Per praticare sport sono fondamentali, dunque, non solo le infrastrutture dedicate ma anche associazioni, che vanno amministrate con continuità. L’attuale stato dell’economia potrebbe penalizzare ulteriormente chi ha meno risorse e la ripresa dell’attività sportiva potrebbe non essere uniforme sul territorio. Per questo sono fondamentali gli interventi messi in campo dalle amministrazioni in questo senso.

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