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Usa, deputati neri protestano contro le armi: Camera Tennessee li espelle

(Adnkronos) - Due deputati sono stati espulsi dalla Camera dei Rappresentanti del Tennessee, a maggioranza repubblicana, per aver protestato chiedendo controlli più severi sulle armi dopo la strage della scorsa settimana nella scuola Covenant a Nashville in cui sono morte sei persone, tra cui tre bambini di nove anni. Come riportano i media Usa, i…

(Adnkronos) – Due deputati sono stati espulsi dalla Camera dei Rappresentanti del Tennessee, a maggioranza repubblicana, per aver protestato chiedendo controlli più severi sulle armi dopo la strage della scorsa settimana nella scuola Covenant a Nashville in cui sono morte sei persone, tra cui tre bambini di nove anni. Come riportano i media Usa, i due deputati ‘cacciati’ per “violazione del decoro”, Justin Jones e Justin Pearson, sono neri, mentre un’altra deputata democratica ma bianca, Gloria Johnson, che aveva preso parte alla protesta, ha scampato l’espulsione. 

L’episodio è ben presto diventato un caso politico negli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden in una dichiarazione ha sottolineato che l’espulsione di parlamentari impegnati in “proteste pacifiche” è “scioccante, antidemocratica e senza precedenti”. Biden ha quindi affermato che i repubblicani, invece di discutere “la questione nel merito” hanno scelto di “punire, mettere a tacere ed espellere” i rappresentanti eletti del popolo del Tennessee. 

Jones ha denunciato all’Nbc di essere stato chiamato da un collega “nero presuntuoso”, mentre altri rappresentanti repubblicani sono arrivati ​​a definirlo una “disgrazia”, sottolineando che le 78mila persone di Nashville che rappresenta non avranno ora qualcuno a difendere i loro interessi. “Questo è un ambiente molto ostile, ma ciò che è più importante, è ostile alla democrazia”, ​​ha aggiunto l’ormai ex deputato, orgoglioso del suo attivismo. 

Jones ha infatti ammesso di essere stato arrestato 14 volte nei pressi del Campidoglio del Tennessee durante proteste per chiedere la rimozione di una statua di Nathan Bedford Forrest, generale confederato e membro del Ku Klux Klan, che stazionava a una rotonda vicino all’edificio. “Alla fine la togliemmo”, ha ricordato. 

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