«I medici curano i malati utilizzando anche e soprattutto i farmaci. Si vuole indurre i medici a non usare i farmaci ma curare i malati con amorevoli e confortevoli parole? Forse con l’imposizione delle mani? No perché per i miracoli non siamo ancora attrezzati».
Lo affermano le sigle sindacali dei medici pugliesi Smi, Simet, Snami, Cgil Fp Medici e Confintesa Ugs che tornano a chiedere l’istituzione di un tavolo urgente sulla spesa farmaceutica per affrontare il tema delle prescrizioni e porre «attenzione sulla farmacovigilanza ed appropriatezza prescrittiva, sulla dispensazione dei farmaci alla dimissione ospedaliera dei pazienti, ed inoltre: sulla prescrizione indotta da strutture pubbliche e private convenzionate, oltretutto, troppo spesso in difformità rispetto alle Note Aifa e alle norme regionali in merito alla prescrizione di eparine, sulla spesa di farmaci scaduti e inviati al macero dalle farmacie pubbliche e private, sulla rivisitazione del prontuario farmaceutico per l’eliminazione dei farmaci obsoleti».
Temi che per i sindacati dei medici pugliesi vanno affrontati in modo «serio e rigoroso» e «senza cercare facili quanto inappropriate soluzioni».
La richiesta è stata inoltrata all’assessorato regionale alla Sanità chiedendo anche «l’intervento degli Ordini dei Medici e della FNOMCeO che, invece di sostenere demagogiche manifestazioni di parte, intervengano, per deontologia, a tutela della categoria sempre più dileggiata ed esposta al pubblico ludibrio».