(Adnkronos) – Corea del Sud e Stati Uniti hanno schierato 20 caccia per una “dimostrazione congiunta di forza” dopo che domenica la Corea del Nord ha lanciato otto missili balistici a corto raggio. Quattro F-16 Usa e 16 velivoli sudcoreani – tra F-35A, F-15K e Kf-16 – hanno sorvolato il Mar Giallo durante le manovre, secondo quanto reso noto dai militari di Seul e riportato dall’agenzia Yonhap. “Corea del Sud e Usa hanno dimostrato le loro forti capacità nel colpire rapidamente e – hanno ribadito – con precisione in caso di provocazioni nordcoreane”.
Gli Stati Uniti hanno intanto avvertito la Corea del Nord: risposta “rapida e incisiva” nel caso Pyongyang proceda con un test nucleare. Sono queste le parole arrivate dal vice segretario di Stato Usa, Wendy Sherman, dopo un incontro con l’omologo sudcoreano, Cho Hyun-dong, a Seul. In cima all’agenda, ha riferito l’agenzia Yonhap, i lanci di missili effettuati nel fine settimana dalla Corea del Nord e la possibilità che Pyongyang proceda con quello che sarebbe il suo settimo test nucleare, il primo dal 2017.
“Qualsiasi test nucleare rappresenterebbe una violazione completa delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ha rimarcato Sherman, aggiungendo che ci sarebbe “una risposta rapida e incisiva a un simile test”. “Il mondo intero risponderebbe in modo forte e chiaro – ha incalzato – Siamo pronti”.
Sherman ha anche esortato il leader nordcoreano Kim Jong-un a concentrarsi sull’impegno per far fronte alla pandemia di coronavirus “invece” di andare avanti con “azioni provocatorie, pericolose e destabilizzanti”.
Gli Stati Uniti “non hanno intenzioni ostili nei confronti” di Pyongyang, ha ribadito. “Continuiamo a sollecitarla affinché ponga fine alle attività provocatorie e destabilizzanti e – ha ripetuto – scelga la strada della diplomazia”. Sherman e Cho hanno in programma per domani un trilaterale con l’omologo giapponese, Takeo Mori.