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I riti della Settimana Santa a Taranto, aggiudicate le statue: per Gesù morto 87mila euro

Sono state aggiudicate per 20mila euro le "sdanghe" dell’Addolorata, la statua della Madonna con abito nero che inizia il suo pellegrinaggio alla mezzanotte del giovedì santo alla ricerca di suo figlio, contro le 30mila del 2022. La troccola a 23.400 euro (23.100 nel 2022), la croce dei misteri a 7mila (9mila nel 2022). La gara…

Sono state aggiudicate per 20mila euro le “sdanghe” dell’Addolorata, la statua della Madonna con abito nero che inizia il suo pellegrinaggio alla mezzanotte del giovedì santo alla ricerca di suo figlio, contro le 30mila del 2022. La troccola a 23.400 euro (23.100 nel 2022), la croce dei misteri a 7mila (9mila nel 2022).

La gara per l’aggiudicazione dei simboli della processione dei Misteri che si svolge il venerdì santo, invece, si è così conclusa: troccola 35mila euro, Gesù morto 87mila euro, la Madonna 44mila euro, Gesù alla croce 15.500 euro, Crocifisso 35 mila euro, la sacra Sindone 40.100 euro, Ecce homo 10.000 euro, Gesù alla Colonna 18.500mila euro.

Come ogni domenica delle Palme anche ieri sera la tradizione delle gare si è ripetuta dando di fatto inizio al periodo più importante dell’anno per i confratelli, quello della settimana santa. Per i tarantini rappresenta l’avvio della settima santa. Ieri sera tra i confratelli presenti alle gare, che si sono tenute rigorosamente a porte chiuse e in due diversi luoghi, l’emozione e la commozione si potevano toccare con mano.

Alle 18 i confratelli dell’Addolorata si sono riuniti nella chiesa di san Domenico per l’aggiudicazione dei simboli della processione del giovedì santo. Alle 20 invece alla concattedrale Gran Madre di Dio si sono riuniti i confratelli dell’arciconfraternita del Carmine che hanno dato vita alla gara per l’aggiudicazione dei simboli, delle otto statue e delle poste che compongono il corteo processionale del venerdì santo.

Le due gare si sono svolte in orari sfalsati per consentire ai confratelli che fanno parte di entrambe le confraternite di essere presenti ai due incontri. La parola “gare” compare per la prima volta nei documenti ufficiali nel 1850 per indicare le offerte al rialzo dei confratelli per aggiudicarsi simboli e statue da portare in processione durante i Riti della Settimana Santa.

Le offerte, come da tradizione, sono state pronunciate dai confratelli a voce alta, come accade in una vera e propria asta, chi offre di più si aggiudica il simbolo per cui ha concorso. Le somme ricavate dalle gare saranno impiegate per retribuire le bande che con le loro marce segnano il lento incedere delle processioni, il restauro delle statue, la manutenzione della cappella cimiteriale e per le opere pie. La prima gara si svolse nell’oratorio della chiesa di san Domenico in seguito, con l’aumentare del numero dei confratelli, per motivi di spazio, fu deciso il trasferimento nelle chiese e soltanto nel 1979 per volere dell’allora arcivescovo Guglielmo Motolese le gare si svolsero nell’auditorium Tarentum e nel salone dell’amministrazione provinciale. I confratelli, secoli fa, iniziarono a partecipare alle gare utilizzando i loro risparmi, poche lire, negli anni le cose sono cambiate e le cifre sono diventate considerevoli. I Riti della Settimana Santa hanno avuto inizio nel 1703 quando don Diego Calò, marito della nobile tarantina Ippolita Imberverato, ordinò a Napoli le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata.

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