(Adnkronos) – “Mentre sale la tensione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, alimentata dai dubbi sempre più forti e sempre più concreti sul fatto che gli obiettivi fissati per quest’anno saranno rispettati, sullo sfondo i ministeri continuano ad emanare i provvedimenti necessari per raggiungere i traguardi e gli obiettivi concordati con Bruxelles. L’ultima novità, tra quelle più rilevanti per le amministrazioni locali, è la pubblicazione dell’elenco integrato dei Comuni beneficiari della terza linea di intervento prevista dall’investimento ‘Sport e inclusione sociale’. Il bando si poneva l’obiettivo della creazione di parchi e percorsi attrezzati all’aperto, dotati di nuove tecnologie per promuovere la pratica sportiva libera”. Ad affermarlo il Centro Studi Enti Locali (Csel), che, in un’elaborazione per Adnkronos basata su dati del ministero della Cultura e del Dipartimento dello Sport della presidenza del Consiglio dei ministri, sottolinea che i beneficiari sono 1.569 piccoli Comuni delle regioni del Sud, con popolazione fino a 10mila abitanti, che erano sprovvisti di strutture di questo tipo, per un totale di oltre 43 milioni assegnati.
Il grosso delle risorse è stato destinato ai 664 Comuni interessati che rientrano nella fascia demografica compresa tra 1.001 e 3mila abitanti. Questi hanno catalizzato il 43% delle risorse (poco meno di 19 milioni). Sia la fascia degli enti più piccoli in assoluto (i 411 Comuni con meno di mille abitanti) che quella dei più popolosi, i 247 Comuni che contano da 5.001 a 10mila abitanti), si sono intestate globalmente circa 8,6 milioni di euro ciascuna. Chiudono il cerchio i 248 Comuni che hanno tra 3.001 e 5mila abitanti e che hanno ottenuto 7,4 milioni.
Questi gli importi assegnati ai singoli enti: a ognuno dei Comuni con meno di mille abitanti sono stati assegnati mille euro di contributo per la preparazione del sito e 20mila euro per l’acquisto e la posa delle forniture.
A tutti gli altri enti, sono stati destinati solo contributi per acquisto e posa delle forniture, nella misura di 28.500 euro per Comuni tra i mille e i 3mila abitanti, 30mila euro per quelli con popolazione compresa tra 3mila a 5mila abitanti e 35mila euro per quelli nella fascia tra 5mila e 10mila abitanti.
Otto le regioni coinvolte dalla misura. Gli enti più reattivi sono stati quelli campani, che hanno ottenuto il finanziamento di 343 progetti per un totale di quasi 9,8 milioni di euro. Seguono: la Calabria con 316 progetti (8,8 milioni), la Sicilia con 228 progetti ammessi e 6,6 milioni di contributi, l’Abruzzo con poco meno di 5,6 milioni per 218 progetti e la Sardegna con 169 parchi, i cui lavori saranno finanziati con oltre 4,5 milioni di fondi europei.
Le ultime due regioni che mancano all’appello sono la Puglia e la Basilicata con 96 progetti ciascuna e finanziamenti che ammontano, nell’ordine, a poco meno di tre e 2,6 milioni.
Il grosso delle risorse – circa un terzo – è appannaggio dei Comuni campani, che hanno incassato complessivamente quasi 90 milioni di euro.
Seguono il Veneto (33 milioni), la Toscana e il Lazio (24 milioni), il Piemonte (18,3 milioni), la Lombardia (17,6 milioni), la Sicilia (14,8 milioni), l’Emilia Romagna (12,8 milioni), la Liguria (11,8 milioni) e le Marche (11,4 milioni).
Nettamente inferiori le somme destinate agli enti pugliesi (6,2 milioni), friulani (5,7 milioni), umbri (5,6 milioni), trentini (3 milioni), abruzzesi e molisani (2 milioni), calabresi (1,8 milioni), lucani (1,7 milioni) e sardi (1,6 milioni).
Dal maxi-intervento da quasi 32 milioni di euro che dovrebbe riportare all’antico splendore il complesso della Villa Favorita ad Ercolano al restauro da 25 milioni di euro del parco della Reggia di Caserta, fino a una miriade di piccoli interventi per realizzare parchi e percorsi attrezzati all’aperto nei piccoli comuni. Sono 351 i parchi campani che sono finiti nelle graduatorie delle misure del Pnrr che hanno per oggetto il recupero e la valorizzazione di parchi e ai giardini storici. L’elaborazione di Centro Studi Enti Locali (csel), per Adnkronos, ha messo in evidenza come la regione guidata da Vincenzo De Luca sia la principale ‘azionista’ delle risorse stanziate per parchi e giardini storici (missione 1, componente 3, investimento 2.3) e per parchi urbani attrezzati in maniera tale da consentire attività sportiva all’aperto (missione 5, componente 2, Investimento 3).
Globalmente, la Campania ha catalizzato il 30% delle risorse messe sul tavolo: poco meno di 100 milioni di euro su un totale di 331 milioni. Seguono, a grande distanza, il Veneto con 33 milioni (10%), Lazio e Toscana con 24 milioni ciascuna, la Sicilia con oltre 21 milioni, il Piemonte e la Lombardia, con circa diciotto milioni di euro ciascuna, e l’Emilia-Romagna, i cui comuni ne hanno ottenuti poco meno di tredici.
Per i parchi liguri, ci sono globalmente sul tavolo 11,8 milioni. Per quelli calabresi, l’ammontare complessivo delle risorse ottenute è di 11,6 milioni. A seguire 11,4 milioni per le Marche, 9,2 per la Puglia, 7,6 milioni per l’Abruzzo, 6,2 per la Sardegna, 5,7 per il Friuli-Venezia Giulia e 5,6 per l’Umbria. Chiudono il cerchio Molise, Basilicata e Trentino-Alto Adige, rispettivamente con 4,5, 4,4 e 3 milioni di euro.