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Nodo ferroviario a Sud di Bari: il Consiglio di Stato si esprimerà entro 30 giorni

Il Consiglio di Stato si esprimerà entro 30 giorni sulla questione del nodo ferroviario di Bari. Durante l'udienza che si è svolta stamattina a Palazzo Spada, a Roma, è stato discusso il ricorso presentato da Rfi contro la sentenza del Tar della Puglia che a novembre aveva annullato l'autorizzazione paesaggistica data dalla Regione Puglia per…

Il Consiglio di Stato si esprimerà entro 30 giorni sulla questione del nodo ferroviario di Bari.

Durante l’udienza che si è svolta stamattina a Palazzo Spada, a Roma, è stato discusso il ricorso presentato da Rfi contro la sentenza del Tar della Puglia che a novembre aveva annullato l’autorizzazione paesaggistica data dalla Regione Puglia per il progetto della nuova rete ferroviaria nella zona di Lama San Giorgio, a sud del capoluogo pugliese.

A gennaio l’esecutività della sentenza era stata sospesa in via cautelare dal Consiglio di Stato con un’ordinanza nella quale emergeva che il progetto sarebbe «conforme a quanto in precedenza autorizzato e alle specifiche prescrizioni di tutela eventualmente sopravvenute» perché è «rimasto invariato rispetto a quello definitivo approvato» dal Cipe nel 2015 e ritenuto paesaggisticamente compatibile dalla Regione Puglia già nel 2014.

L’appalto sposta i binari dalla linea del mare verso un’area interna e prevede la variante di un tratto della strada statale 16. L’opera rientra nel più ampio progetto del Nodo ferroviario di Bari (tratta Bari Centrale-Bari Torre a Mare).

«Dal nostro punto di vista l’autorizzazione paesaggistica è illegittima» ha commentato l’avvocato Fabrizio Lofoco, legale del Comune di Noicattaro che è uno dei ricorrenti. «Il Tar ha quindi fatto bene ad annullarla. Non siamo contro l’opera – ha aggiunto – ma contro questo tracciato. Ne esiste uno alternativo, che non tocca la Lama San Giorgio e non crea problemi, ma è stato trascurato».

Secondo i ricorrenti dinanzi al Tar, questo tracciato «permetterebbe di completare l’opera entro i termini previsti».

Della stessa opinione l’avvocato Giacomo Sgobba, che assiste il comitato di cittadini. «Non sappiamo quale possa essere l’esito della decisione – ha detto -. Entriamo da vincitori, con una sentenza del Tar a nostro favore, ma ci sono delle sospensive cautelari che ci sono contro. In caso di nostra vittoria l’opera non si bloccherebbe, ma andrebbe sul tracciato alternativo che necessita di una nuova procedura che si risolve in 15 giorni».

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