Vita e cinema in “Il ritorno di Casanova”, film di Gabriele Salvatores con, tra gli altri Toni Servillo e Fabrizio Bentivoglio. Il regista è stato premiato, ieri, in apertura del Bif&st 2023 con il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence.
Dopo la premiazione, Salvatores ha incontrato la stampa e ha parlato del suo film e, più in generale, della situazione del cinema in Italia.
Il suo Casanova è un regista che non riesce a completare il suo ultimo film, ha spiegato, ed «è un personaggio che tende a ripetere sempre sé stesso» ma la vita lo costringe a cambiare. Perché, ha aggiunto Salvatores, «a volte il cinema diventa un rifugio in cui sei il deus ex machina, nella vita non è così, la vita non ha copione».
A che punto è il cinema italiano per Salvatores? «Devi metaforicamente uccidere i tuoi genitori», ha affermato il regista citando gli antichi greci. «Noi abbiamo due genitori molto ingombranti: il Neorealismo e la Commedia all’italiana. Ho sempre cercato di usare gli insegnamenti di questi due genitori e provare ad andare avanti. E ora molti registi giovani si spostano in logiche narrative diverse e questo è positivo. Spero di aver dato un piccolo contributo in questo», ha concluso.