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Salice Salentino, aggredita verbalmente l’assessora Verdesca. La condanna del sindaco

Entra nel vivo l’ultima settimana di campagna elettorale a Salice Salentino col clima che sembra appesantirsi sempre di più. Nella serata di ieri, infatti, l’assessora Iolanda Verdesca, mentre faceva ritorno a casa, è stata aggredita verbalmente in via Regina Margherita. A proferire insulti e minacce ai danni dell’amministratrice alcuni familiari di un candidato sindaco. A…

Entra nel vivo l’ultima settimana di campagna elettorale a Salice Salentino col clima che sembra appesantirsi sempre di più. Nella serata di ieri, infatti, l’assessora Iolanda Verdesca, mentre faceva ritorno a casa, è stata aggredita verbalmente in via Regina Margherita. A proferire insulti e minacce ai danni dell’amministratrice alcuni familiari di un candidato sindaco.

A commentare l’accaduto, solidarizzando con l’assessora, il sindaco del paese, Tonino Rosato: «Un tentativo, fallito, di provocare e far degenerare la situazione, che l’assessore e chi la accompagnava non hanno colto, scegliendo lo stupore prima e il silenzio poi. Preferendo andare via. Ma quanto accaduto in pubblica via – ha continuato il primo cittadino – non è sfuggito agli occhi e alle orecchie di tanti cittadini di Salice Salentino che si trovavano a passare».

«Esprimo totale solidarietà a Iolanda Verdesca augurandole di preservare la mitezza e il sorriso che la contraddistinguono, tanto più in questi giorni, a poche giorni dal suo matrimonio».

Sull’episodio è intervenuto un altro candidato sindaco, Cosimo Gravili, che a suo dire avrebbe approfondito la dinamica dei fatti una volta venuto a conoscenza dell’accaduto.

«Ieri sera, vicino al comitato elettorale del sottoscritto si trovavano l’Assessore Verdesca e suo marito – ha ricostruito Gravili -. Essendo la donna molto scossa emotivamente per motivi pregressi e ai miei parenti non noti, questi ultimi, incuriositi e anche un po’ allarmati, cercavano di capire, osservando la coppia, se fosse successo qualcosa di grave e se occorresse qualcosa. Gli sguardi, evidentemente, hanno infastidito il marito che, a modo suo, chiedeva perché li stessero guardando. La risposta dei miei parenti è stata che erano semplicemente vicino al nostro comitato e che non volevano nulla».

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