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Dipendenti comunali verso le dimissioni a Bari: «Pesante la carenza di personale»

È ancora nell’occhio del ciclone Palazzo di Città, dopo la lettera anonima dei cento dipendenti comunali che hanno ammesso di essere pronti alle dimissioni per le condizioni di lavoro tra gli uffici comunali. «L’assessore faccia chiarezza», continua a ribadire Michele Picaro, il consigliere di Fratelli d’Italia che giovedì ha portato la lettera in Aula Dalfino.…

È ancora nell’occhio del ciclone Palazzo di Città, dopo la lettera anonima dei cento dipendenti comunali che hanno ammesso di essere pronti alle dimissioni per le condizioni di lavoro tra gli uffici comunali. «L’assessore faccia chiarezza», continua a ribadire Michele Picaro, il consigliere di Fratelli d’Italia che giovedì ha portato la lettera in Aula Dalfino. Una lettura della situazione la dà anche, all’Edicola del Sud, Ileana Remini, segretaria generale di F.p.-Cgil Bari. «Il vero problema che affligge gli enti locali – ha spiegato Remini – è la carenza di personale, che inficia i servizi e peggiora le condizioni di lavoro».

Al centro della denuncia anonima è finito il lavoro agile, «questo sconosciuto», come lo chiamano i cento comunali pronti a dimettersi. «Gli impiegati del Comune – spiega Picaro – sono costretti a turnazioni mensili per poter ottenere lo smart working, cosicché, se siamo 50 dipendenti in un unico ufficio, devo aspettare 49 mesi perché possa usufruire del lavoro agile». A fornire un’ulteriore chiave di lettura, Remini. «Effettivamente – spiega la sindacalista – da quando si è predisposto di decidere i giorni di lavoro agile con il dirigente, c’è difficoltà a ottenerlo, soprattutto perché, se diventasse sistematico, occorrerebbe un ingente investimento dell’ente locale in materia di servizi, cosa che ora non si è disposti a fare». Altro tema centrale nella lettera dei cento comunali, la crescita professionale, che i dipendenti di Palazzo di Città hanno definito «una chimera». «Effettivamente – ammette Remini – tanti laureati hanno vinto gli ultimi concorsi. Hanno portato nuove competenze all’interno delle amministrazioni pubbliche». Per la segretaria di Fp-Cgil, però, la vera ferita degli enti locali è la carenza di personale. «Come in tutto il Paese -dichiara Remini – anche a Bari i dipendenti sono troppo pochi. Questo peggiora la qualità dei servizi e anche il clima di lavoro: altro che categoria privilegiata…».

Sul fronte politico, Picaro torna a chiedere all’assessore Lacoppola «di approfondire la questione». Secondo il consigliere di FdI, infatti, «durante il question time, ha eluso il problema dicendo di volerli incontrare, ma di persona. Mi auguro che questo accada, ma nel frattempo occorre capire cosa succede negli uffici del personale».

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