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Il giallo della morte di Michelle a Santeramo: sentito di nuovo il marito come persona informata sui fatti

È stato nuovamente convocato e ascoltato, in qualità di persona informata sui fatti, Vito Passalacqua, il marito di Michelle Baldassarre, trovata morta, semicarbonizzata nelle campagne di Santeramo, il 9 febbraio scorso. L’uomo è ai domiciliari, con permesso di uscire 8 ore al giorno per svolgere la sua professione di commercialista, in seguito ad una denuncia…

È stato nuovamente convocato e ascoltato, in qualità di persona informata sui fatti, Vito Passalacqua, il marito di Michelle Baldassarre, trovata morta, semicarbonizzata nelle campagne di Santeramo, il 9 febbraio scorso.

L’uomo è ai domiciliari, con permesso di uscire 8 ore al giorno per svolgere la sua professione di commercialista, in seguito ad una denuncia di maltrattamenti presentata dalla stessa Michelle a dicembre 2022. Lunedì scorso il professionista è stato convocato nella caserma dei carabinieri di Altamura, che coordinano le indagini sulla morte della donna, per essere nuovamente interrogato su quel giorno in cui Michelle è scomparsa.

Passalacqua, dato il suo status di “persona informata sui fatti” in questo procedimento, non è andato con il suo legale, l’avvocato Maurizio Tolentino. L’interrogatorio, su delega del pm inquirente Baldo Pisani, non sarebbe durato a lungo ma sarebbe servito a cristallizzare quanto finora raccolto dagli investigatori.

Un’indagine che punta ad accertare se si sia trattato di un suicidio o se qualcuno l’abbia uccisa, simulandone il suicidio. Dopo un mese di indagini, a bocce praticamente ferme, si attende la relazione del medico legale del Policlinico di Bari, il professor Francesco Vinci, per dare una sterzata alla direzione finora presa.

Il fascicolo d’inchiesta, al momento, è a carico di ignoti per il reato di istigazione al suicidio, ma il lavoro del medico legale, integrato con gli esami istologici e tossicologici commissionati da Vinci ai laboratori, potrebbe dare una risposta più precisa su quello che è accaduto quel giorno di febbraio, mentre sua sorella e sua figlia, attendevano Michelle per pranzo.

Invece della donna, era arrivato sul cellulare della ragazza un messaggio whatsapp mandato da Michelle, che conteneva la posizione in cui si trovava, la stessa in cui poi un passante ha ritrovato il suo corpo semicarbonizzato. La donna aveva anche una ferita da taglio al torace, inferta da un coltello trovato sul posto.

Non è ancora chiaro, e a questo servirà la relazione di Vinci, se si sia inferta il colpo da sola prima di darsi fuoco (o viceversa) o se lo abbia fatto qualcun altro, simulando il suicidio.

Poco distante era stata trovata la bicicletta con pedalata assistita che la donna usava per girare in paese.

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