«Tolleranza zero nei confronti degli episodi di violenza all’interno dei luoghi di cura, a maggior ragione se si tratta di luoghi di cura dedicati ai bambini». Queste le prime parole del direttore generale, Giovanni Migliore, che in prima mattina si è recato al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove, nella notte, un medico è stato aggredito da un genitore di un bambino all’interno delle aree di visita.
Il paziente aveva già effettuato il triage ed era avvenuta la presa in carico con codice azzurro, l’invito ad attendere la fase della visita ha scatenato l’ira del genitore che ha seguito il medico minacciandolo. La presenza della guardia giurata, garantita dall’azienda ospedaliera h24, ha evitato il contatto fisico tra i due ma l’uomo ha poi sfondato la porta con un pugno procurando con una scheggia una lesione al volto del medico.
«Nessun atto di violenza è giustificabile. Noi non possiamo tollerare che i medici, gli infermieri, gli operatori e chiunque dedichi la propria vita professionale all’assistenza dei più fragili, sia oggetto di minacce o, ancora peggio, di violenze. Per questo motivo denunceremo direttamente come azienda sanitaria l’aggressore», ha aggiunto Migliore, che in qualità di presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) era intervenuto qualche giorno fa in occasione della giornata contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari per ribadire questa posizione.
«Voglio esprimere anche pubblicamente la mia vicinanza al dottor Fabrizio Colella che ho avuto il piacere di incontrare qualche settimana fa per la firma del suo contratto. Ha deciso da pediatra di dedicarsi all’attività nel pronto soccorso, una scelta ormai oggi sempre più difficile anche a causa di questi episodi che mettono a repentaglio non solo l’incolumità dei professionisti ma anche la continuità delle cure e la possibilità di assicurare assistenza nelle aree d’emergenza», ha spiegato il direttore generale.
Gli accessi al pronto soccorso del Giovanni XXIII negli ultimi tre mesi sono saliti del 20% rispetto al 2022. Per migliorare l’assistenza ai piccoli pazienti, l’azienda ospedaliera ha istituito l’unità operativa autonoma di pronto soccorso e assunto nuovi medici per rafforzare i turni di servizio.
«Tuttavia – ha concluso Migliore – registriamo che due pazienti su tre arrivano in pronto soccorso con codici di minore urgenza, questo significa che potrebbero essere trattati fuori dall’ospedale. Comprendo la preoccupazione dei genitori ma è evidente che se non c’è un filtro sul territorio anche con la migliore organizzazione interna continueremo ad avere tempi di attesa che possono non essere compatibili con quelle che sono le aspettative dei cittadini».