Con l’obiettivo di offrire un’approfondita conoscenza del fenomeno delle discriminazioni legate alle identità di genere e agli orientamenti sessuali, ha preso il via oggi, all’Università di Bari, il percorso di formazione organizzato dal Centro antiviolenza e antidiscriminazioni comunale in collaborazione con l’Ateneo barese.
Attraverso un approccio interdisciplinare che coinvolgerà aspetti psicologici, educativi, giuridici, medici, sociologici e filosofici, fornendo al contempo competenze tecniche per la presa in carico e l’orientamento delle vittime il corso, di cui è responsabile scientifico il docente in Psicologia clinica Alessandro Taurino, è orientato a decostruire stereotipi e pregiudizi omolesbobitransfobici e a favorire l’acquisizione di adeguati linguaggi e prassi operative nell’ottica della promozione del benessere e dei diritti delle persone LGBTQI+.
Il percorso, cui sono riconosciuti 3 Cfu, si terrà fino al mese di maggio nella sede di Palazzo Chiaia Napolitano, in via Crisanzio 46 a Bari. Prevede una durata complessiva di 36 ore, suddivise tra moduli teorici, laboratori esperienziali interattivi e attività individuali (homework applicativi di quanto appreso all’interno dei laboratori esperienziali).
Nello specifico, nei seminari teorici saranno fornite, in prima istanza, conoscenze di base e strumenti teorico-applicativi relativi ai costrutti metodologici ai quali è necessario fare riferimento per l’analisi delle dimensioni costitutive dell’identità sessualmente connotata. Successivamente verranno approfonditi approcci e orientamenti socio-pedagogici, filosofici e medici per la promozione di una cultura delle differenze in relazione ai diversi contesti di esperienza formativa e/o professionale dei partecipanti.
Verrà focalizzata, inoltre, l’attenzione sugli aspetti inerenti ai diritti e alle specifiche forme di tutela da mettere in atto nei confronti delle persone LGBTQI+. L’ultima parte del corso riguarderà la presentazione delle esperienze dirette delle associazioni LGBTQI+ che svolgono un ruolo rilevante a livello locale e nazionale rispetto al contrasto delle diverse forme di violenza diretta e/o indiretta nei confronti delle persone omosessuali, bisessuali, transessuali, transgender, non-binary, queer.
I laboratori esperienziali transdisciplinari, invece, proporranno strumenti di intervento per lo sviluppo di competenze tecnico-metodologiche volte alla gestione dei processi di lettura, interpretazione e presa in carico delle situazioni di discriminazione omolesbobitransfobica.