Si chiude la prima fase del nuovo piano urbanistico generale, che a Taranto non viene modificato da decine di anni. Il sindaco Rinaldo Melucci ha incontrato il professor Francesco Karrer e il suo team per definire i contesti territoriali. «I cambiamenti della città – dice il sindaco – vanno considerati opportunità»
Nell’incontro di ieri mattina, il sindaco Rinaldo Melucci ha ribadito che, in relazione al programma amministrativo scelto democraticamente dai cittadini (Ecosistema Taranto), bisognerà presto confermare al gruppo di lavoro gli indirizzi in tema di dimensionamento del Pug, di densità abitativa e occupazione del suolo, di eventuale revisione degli indici di fabbricabilità consolidati, di perequazione urbanistica ove consentito, il tutto alla luce della pratica considerazione dell’inattualità del vecchio piano, costruito per una città di 350mila residenti, livello ormai distante dalle reali esigenze del capoluogo ionico.
In questa fase appena conclusa sono state recepite tutte le modifiche intervenute sulle pianificazioni preordinate dal 2019 a oggi, che hanno un riflesso sulle varianti strutturali del redigendo Pug, attraverso una prima definizione degli specifici contesti territoriali, con un’attenzione particolare alle dinamiche sociali, in particolare quelle riferibili a: sistema della sicurezza (si pensi agli interventi in atto sulla mitigazione del rischio idraulico in diverse aree comunali o al piano di protezione civile comunale), sistema ambientale e paesaggistico (si pensi all’istituendo parco regionale del Mar Piccolo), sistema della mobilità (si pensi all’avvio delle Brt, le linee elettriche di bus e alla progressiva pedonalizzazione della Città Vecchia), sistema insediativo (si pensi ai masterplan e agli accordi di programma operativi in molti quartieri, da Tamburi a Salinella, oltre che al piano delle coste in valutazione negli uffici regionali).
Per il sindaco, «occorrerà tenere presenti le programmazioni pubbliche e private ancora in corso di approvazione, ma intese a intervenire sul modello di sviluppo economico e sull’assetto urbanistico generale di Taranto, dall’ambito dei fondi della transizione giusta europea fino alla rifunzionalizzazione di certe aree demaniali militari».
Come già garantito in precedenza, «a valle della ricostruzione di questo complesso quadro di insieme, si avvieranno su questi temi i cicli di partecipazione già comunicati dal professor Karrer nella massima assise comunale a dicembre scorso».