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Tentata estorsione alla festa “Ave Maris Stella” a Brindisi: sorveglianza speciale per un affiliato alla Scu

È di tentata estorsione, aggravata dall’intento di agevolare l’attività delle locali associazioni di tipo mafioso, l’accusa a carico di un affiliato alla Sacra corona unita colpito dalla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Brindisi per 4 anni. L’uomo è stato arrestato a settembre scorso dagli agenti della Squadra mobile insieme a un…

È di tentata estorsione, aggravata dall’intento di agevolare l’attività delle locali associazioni di tipo mafioso, l’accusa a carico di un affiliato alla Sacra corona unita colpito dalla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Brindisi per 4 anni.

L’uomo è stato arrestato a settembre scorso dagli agenti della Squadra mobile insieme a un complice. I due erano stati poi condannati dal tribunale di Lecce.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’affiliato alla criminalità organizzata aveva esercitato pressioni sul giovane organizzatore della festa “Ave Maris Stella” al quartiere Casale, perché si facesse da parte.

«È roba mia», gli aveva detto l’uomo, pretendendo 10 mila euro dal giovane, che aveva iniziato a contattare gli ambulanti per il posizionamento delle bancarelle in occasione della festa.

La Procura aveva poi contestato all’uomo l’aggravante dell’appartenenza all’associazione mafiosa. Il tribunale di Lecce ha accolto la proposta del questore Annino Gargano di applicare la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, in considerazione della pericolosità sociale dell’affiliato alla Sacra corona unita.

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