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L’inflazione vola nella zona Ocse ma scende in Italia. La mappa dei rincari: alle stelle gli alimentari e i servizi

Vola l’inflazione nella zona Ocse, ma l’Italia viaggia in lieve controtendenza. In particolare, l’indice dei prezzi al consumo nella zona Ocse è cresciuto al 9,2% nello scorso aprile contro l’8,8% di marzo; ma, escludendo alimentazione ed energia, l’inflazione è salita al 6,3% ad aprile, dopo il 5,9% di marzo. Il tutto mentre in Italia l’inflazione…

Vola l’inflazione nella zona Ocse, ma l’Italia viaggia in lieve controtendenza. In particolare, l’indice dei prezzi al consumo nella zona Ocse è cresciuto al 9,2% nello scorso aprile contro l’8,8% di marzo; ma, escludendo alimentazione ed energia, l’inflazione è salita al 6,3% ad aprile, dopo il 5,9% di marzo. Il tutto mentre in Italia l’inflazione è scesa dal 6,5% di marzo al 6% di aprile. Lo dimostra l’organismo internazionale in una nota, in cui spiega che l’indice dei prezzi alimentari «è continuato a crescere fortemente
per raggiungere l’11,5% ad aprile, contro il 10% di marzo». Anche il prezzo dei servizi ha conosciuto un aumento medio del 4,4%, dopo il 3,9% di marzo.

Tuttavia, anche se i dati Ocse dimostrano che l’inflazione in Italia è in leggera discesa, un altro report di Assoutenti, realizzato sulla base degli ultimi dati Istat, accende i riflettori sui prezzi al dettaglio che nello scorso mese di maggio hanno raggiunto nuovi record, in alcuni casi sfondando addirittura il tetto del 100% di aumento. È il caso, per esempio, dei biglietti aerei internazionali, che su base annua sono aumentati del 103,3%, evidenzia Assoutenti. A completare il podio dei rincari ci sono l’energia elettrica, aumentata del
73,5%, e l’olio di semi, salito del 70,2%. Nel report viene sottolineato anche come il settore dei servizi abbia conosciuto aumenti importanti: oltre ai voli internazionali, infatti, impennano i traghetti (22,7%), il noleggio auto (22,1%), i voli nazionali (21,4%) e lezioni di guida, gli esami e le patenti (+16,1%). L’altro settore che ha visto schizzare alle stelle i prezzi è quello alimentare: se a guidare la classifica c’è l’olio di semi, i rincari hanno colpito anche altri prodotti: il burro (22,6%), la farina (18,6%), la pasta (16,6%), il pollo (13,8%), le uova (12,3%), i frutti di mare (11,5%), i gelati (11,2%), la verdura fresca (11%) e le patatine fritte (10,4%) hanno fatto registrare aumenti in doppia cifra, ma è cresciuto anche il prezzo del pane e del riso (9,6%).

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