Nelle città capoluogo della Puglia il numero di alberi è cresciuto in un anno del 24 per cento, ma stando a quanto afferma Coldiretti, si tratterebbe di un risultato ancora lontano dagli standard utili per contrastare l’inquinamento ambientale e i cambiamenti climatici. Secondo il dato elaborato da Istat e aggiornato al 2021 nelle città capoluogo pugliesi sono 142mila.
«A guidare la classifica – spiega Coldiretti – c’è Bari con quasi 30mila piante, seguita da Foggia, Taranto, Lecce, Barletta, Brindisi e Andria, fanalino di coda con soli 15mila alberi». Differente è la disponibilità di verde per abitante: Bari conta solo nove alberi per cento abitanti, Taranto quasi 11, Foggia 14 e Andria 15. Barletta, Lecce e Brindisi offrono infine oltre venti alberi ogni cento abitanti. «Per mantenere l’impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani – prosegue Coldiretti – ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato».
In Puglia «la dotazione di verde urbano nella maggior parte delle città non supera i dieci metri quadrati per abitante con una situazione preoccupante per i grandi centri dove si oscilla dai 9,2 di Bari ai 9 di Foggia, dai 14,4 metri quadrati di Taranto ai 9,6 di Lecce fino agli 11,9 metri quadrati a Brindisi», sottolinea Coldiretti.
Pesa dunque la carenza di verde urbano quando si stima che una pianta adulta – evidenzia no da Coldiretti – sia capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. In Puglia però si dispone al massimo di scarsi 15 metri quadrati di verde urbano per abitante, con i valori peggiori proprio nelle metropoli. Un contributo in questo senso potrebbe darlo il Pnrr. «Grazie ai fondi – precisa Coldiretti – sono in arrivo 6,6 milioni di nuove piante per creare corridoi verdi fra città e campagne, mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata dallo smog». Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella.