La benzina e l’accendino, ma anche il pane per casa e tremila euro prelevati dal bancomat. Le ultime ore di vita di Michelle Baldassarre, tristemente passate al setaccio degli inquirenti, continuano a sembrare singolari, marcate da elementi tra loro conflittuali, come pezzi di un puzzle che non si incastrano.
Istigazione al suicidio vs omicidio. Sul tavolo del pm Baldo Pisani si accumulano risposte, che arrivano dal lavoro dei carabinieri della Compagnia di Altamura e quelli della sezione investigazioni scientifiche. Ma anche dagli esami istologici e tossicologici condotti assieme all’autopsia dal professor Francesco Vinci, i cui esiti appena disponibili forniranno al sostituto procuratore un quadro meglio delineato. Le incognite, al momento, sono numerose, e gli investigatori procedono con i piedi di piombo in una vicenda dove la prudenza è la principale guida.
I fatti, finora ricostruiti ed emersi, raccontano la storia di una donna, madre e moglie, lavoratrice e sportiva, abbastanza forte da trovare la strada per sottrarsi ad anni di violenza, denunciando suo marito e chiedendo assistenza legale per avviare le pratiche di separazione. Poi il ritorno alla vita, e poi la morte.
Ma andando a ritroso, scandagliando le ultime giornate della 55enne igienista dentale, si ritrovano elementi importanti. Come l’acquisto della tanica di benzina, i cui resti sarebbero stati trovati sul corpo semicarbonizzato, della quale però nessun distributore di carburante di Santeramo testimonia la vendita. Come l’accendino comprato in una tabaccheria del paese.
Ma anche come quei 3 mila euro ritirati dal bancomat e la spesa alimentare fatta poche ore prima di scomparire. E allora, se da una parte benzina e accendino farebbero propendere per l’ipotesi suicidio, resta quantomeno sospetto il prelievo del denaro e singolare l’acquisto del pane per casa.
E allora gli inquirenti provano ad esaminare i fatti da un altro punto di vista, spostando l’attenzione sul posto in cui è stato ritrovato il suo cadavere semicarbonizzato. Era lì, in quelle campagne di contrada Pantarosa, che Michelle Baldassarre, sportiva e attenta alla forma, andava a fare jogging abitualmente.
Da lì, il 9 febbraio scorso, la donna aveva inviato a sua figlia un messaggio whatssapp nel quale indicava proprio la sua posizione. Un messaggio che aveva dato alla famiglia, impensierita per la sua scomparsa, la traccia per ritrovarla. Quel giorno Michelle era attesa per pranzo a casa di sua sorella, con una delle figlie. Più volte le due donne l’avevano cercata, senza avere risposta a telefonate e messaggi. Poi quel messaggio, e un passante che trova il corpo, dietro il muretto.
Poco distante la sua bicicletta, nel torace la lama di un coltello (anch’esso di provenienza sconosciuta) e i resti di un flacone contenente benzina. Poi il silenzio e il mistero, l’inizio di un giallo sul quale in tanti attendono l’esito per poter finalmente voltare pagina.