Dai mini concerti gratuiti a casa dei fans al palco dell’Ariston e ora in studio a registrare un nuovo album, nella sua Martina Franca, per poi partire di nuovo in tour. «Faccio l’art dìi pacc», scherza in dialetto il cantautore pugliese Renzo Rubino, reduce dall’esibizione a Sanremo con Levante nella serata delle cover e prima ancora da un tour molto originale.
Come sono nate queste ultime performance?
«Sono stato letteralmente folgorato da un pensiero. Ero in moto, il giorno dell’Immacolata e mi sono fermato un attimo a chiedermi cosa potevo fare per mantenere vivo il vero spirito natalizio, cosa avrei potuto regalare. Mi sono risposto che il regalo sarei stato io. Quindi ho deciso di organizzare un tour in giro per l’Italia a casa dei fan, dove portare un concerto completamente gratuito. Ho lanciato l’iniziativa sui social e la cosa è esplosa in un attimo. Hanno risposto tantissime persone. Mia sorella ha passato interi pomeriggi a rispondere al telefono, perché sull’annuncio avevo messo il suo numero. Così quello che doveva essere un piccolo tour natalizio è durato fino al 20 gennaio. Siamo partiti dalla Puglia e appena iniziato l’anno nuovo è iniziato un giro enorme, da Milano a Parma, fino a Trento per poi riscendere a Pompei».
E com’è andata?
«Meravigliosamente. Ho deciso che ogni serata avrebbe avuto un suo mood. Non avevo una scaletta, mi mettevo completamente a disposizione dei padroni di casa, decidevano loro. Ho suonato canzoni mie ma anche tante cover. Ho suonato tutto quello che mi hanno chiesto e ogni serata è stata diversa dall’altra. Da quella più riflessiva e appassionata, a quella incasinata in cui partiva il trenino».
Quali sono i ricordi più belli?
«L’esperienza è stata unica per il contatto umano. Ho suonato per un pubblico da un minimo di 18 a un massimo di 60 persone, quindi l’atmosfera era intima, familiare. Sono stato in case meravigliose, ville incredibili, ma anche abitazioni modeste. Da Alberto, a Eboli, ho suonato in una cantina dove c’era il pianoforte. Si cenava insieme, vivendo momenti intimi, familiari. Non tutti però hanno rispettato la mia richiesta di farmi trovare una cena leggera. A Pompei, ad esempio, ho temuto di non riuscire a suonare per tutto quello che mi hanno fatto mangiare a cena, tutte cose buonissime a cui non si poteva dire di no. Una delle emozioni più forti è stata a casa di una coppia che aveva fatto incidere sulle fedi nuziali il titolo e la frase di una mia canzone, “per sempre e poi basta”. Quando ho cantato quel brano si è creata un’atmosfera veramente magica. Ci tengo a ringraziare gli amici di cantine San Marzano che hanno sostenuto il progetto. Senza di loro non avrei fatto questo viaggio unico e meraviglioso nell’umanità e nella musica».
Parliamo di Sanremo. Com’è nata la collaborazione con Levante?
«È successa una cosa particolare. Claudia mi ha chiamato e mi ha chiesto se mi andava di accompagnarla nella serata dei duetti. Mi ha chiesto espressamente un arrangiamento al pianoforte originale. Sinceramente sulle prime ho pensato che fosse più indicato un pianista ma lei voleva essere sul palco con un amico, qualcuno che le desse conforto. H sentito il pezzo e ho detto si. Mi sono messo in una condizione nuova, diversa. Ho fatto un passo indietro, un gesto di garbo dando voce e spazio a un’artista in gara e che ha voglia di raccontare profondamente il sentimento che sta vivendo personalmente. Levante esce da un momento difficile, ha una gran voglia di vivere e lo vuole gridare al mondo. La mia è stata una semplice una carezza nei suoi confronti».
E ora cosa farà?
«Proprio in questi giorni inizio la registrazione del mio nuovo album, un disco di dieci inediti davvero molto speciale, fuori dagli schemi, a cui seguirà un tour altrettanto fuori dagli schemi. Abbiamo deciso di allestire lo studio di registrazione nel teatro Verdi di Martina Franca. Verranno smontate tutte le sedute per far spazio agli strumenti. Si tratta di un progetto lungo, che sarà anticipato dai singoli per poi portarci in giro per parecchio tempo».
Ci sarà anche spazio per Porto Rubino, il festival musicale dedicato al mare che è diventato anche un docufilm?
«Si realizzeremo il nuovo format nella prima settimana di luglio. E posso dire che anche nel nuovo album la Puglia sarà molto molto presente. Non si tratta di album che si può definire popolare, ma allo stesso tempo posso dire che proviene dal popolo».