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Consiglio regionale, bagarre sul segretario d’aula: Emiliano pronto a sostituire Clemente

Restano distanti le posizioni alla regione Puglia sul caso Clemente, il segretario d’aula a cui il governatore ha formalmente chiesto di dimettersi dall’ufficio di presidenza perché passato all’opposizione. Di più, Emiliano ha anche annunciato che nel caso non dovesse accadere è pronto ad impossessarsi del componente dello stesso ufficio che le opposizioni dovevano sostituire nella…

Restano distanti le posizioni alla regione Puglia sul caso Clemente, il segretario d’aula a cui il governatore ha formalmente chiesto di dimettersi dall’ufficio di presidenza perché passato all’opposizione. Di più, Emiliano ha anche annunciato che nel caso non dovesse accadere è pronto ad impossessarsi del componente dello stesso ufficio che le opposizioni dovevano sostituire nella seduta rinviata.

Si tratta dell’ex consigliere regionale di Forza Italia Giandiego Gatta eletto in Parlamento che secondo i piani dovrebbe essere rimpiazzato da un altro consigliere azzurro, il nome che circola è quello di Napoleone Cera. Ma di traverso c’è la ferma volontà di Emiliano di ripristinare i ruoli maggioranza-opposizione cacciando oltre a Clemente i tre colleghi di Azione, Fabiano Amati, Massimilano Stellato e Ruggero Mennea.

Prossimo appuntamento della telenovela il 28 febbraio nel consiglio regionale convocato dalla presidente Capone, ma senza il centrodestra che l’altro ieri non s’è presentato per protesta alla conferenza dei capigruppo. Secondo i piani la maggioranza darà la possibilità a Clemente di rispondere in aula alla mozione d’ordine del governatore. Ma se il consigliere non dovesse dimettersi il rischio di un ulteriore strappo sarebbe altissimo. Il centrosinistra, infatti, su impulso del presidente regionale si sentirebbe legittimato a sostituire il componente di Forza Italia (si parla di Antonio Leoci di Con) in quanto le opposizioni avrebbero Clemente come loro rappresentante. Un atto di forza che scatenerebbe la reazione del centrodestra pronto, filtra da ambienti di Fratelli d’Italia, ad occupare il consiglio ed a bloccare l’attività istituzionale creando un vero e proprio caso nazionale.

Sull’altro fronte c’è chi dice che Emiliano stia solo minacciando la soluzione “estrema”, mentre dalle civiche del governatore sottolineano che invece fa sul serio e punta a far valere lo statuto regionale. L’articolo 27, in particolare, che prevede un equilibrio fra i due rappresentanti di maggioranza e due di opposizione. Tanto che inizialmente qualcuno aveva suggerito ad Emiliano di presentare una mozione di sfiducia contro Clemente e di coinvolgere nell’operazione il centrodestra visto che per approvarla era necessaria una maggioranza di 2/3 del parlamentino (34 voti).

L’operazione, però, è abortita sul nascere considerando le incognite del voto da un lato e l’ammissibilità della stessa mozione dall’altra visto che lo Statuto prevede la sostituzione dei membri dell’ufficio di presidenza solo per gravi motivi inerenti alla funzione svolta. La questione, insomma, si gioca sul filo delle interpretazioni giuridiche e si presta alle strumentalizzazioni da una parte e dall’altra. L’unica via d’uscita sarebbe un passo indietro di almeno uno dei protagonisti in campo al momento difficile da ipotizzare. A meno che non arrivi un ravvedimento nel giro dei prossimi dieci giorni.

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