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Dimensionamento scolastico, la Regione Puglia ricorre alla Corte costituzionale

La Regione Puglia ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale contro la norma sul dimensionamento scolastico e sulle disposizioni relative all’istruzione contenute nella Legge di Bilancio 2023 del governo Meloni. Come già proposto da altre Regioni, anche la Puglia chiederà alla Consulta che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe, tra l’altro, l’accorpamento di…

La Regione Puglia ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale contro la norma sul dimensionamento scolastico e sulle disposizioni relative all’istruzione contenute nella Legge di Bilancio 2023 del governo Meloni.

Come già proposto da altre Regioni, anche la Puglia chiederà alla Consulta che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe, tra l’altro, l’accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all’utenza che ai docenti.

Secondo l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, «le decisioni arbitrarie e mai condivise con le Regioni da parte del Governo nazionale, e del Ministro Valditara in particolare, hanno con un colpo solo attaccato diversi principi primo tra tutti quello all’istruzione e all’uguaglianza con l’accorpamento in Puglia di circa 60 dirigenze». Leo sottolinea che le disposizioni contenute nella Legge di Bilancio colpiscono «anche le competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica, il principio di collaborazione e sussidiarietà, il rispetto delle procedure di coordinamento Stato-Regioni in materia di scuola e delle disposizioni che regolano l’esercizio del potere sostitutivo. Ma quello che è più grave – prosegue l’assessore – è che mentre il Governo stabilisce i tagli, le Regioni avranno l’onere di dover decidere quali. Forse il Governo intende avviare l’autonomia differenziata pensando di penalizzare il Sud e di scaricare le responsabilità sulle regioni? La nostra è una rivendicazione di uno dei principi fondamentali della nostra democrazia è costituzione. È antitetico parlare di superamento delle povertà educative e dei gap sociali e tagliare sulla scuola, la nostra più potente arma contro le povertà. Nessuno toccherà la scuola pubblica, fulcro di democrazia», conclude Leo.

La Giunta regionale ha conferito il mandato difensivo all’avvocato Marcello Cecchetti.

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