(Adnkronos) – Tenuto in cella completamente nudo, e forse anche rinchiuso in una cella frigorifera, un detenuto è morto di freddo in un carcere dell’Alabama. La terribile vicenda viene riportata oggi dai media americani, dopo che la madre dell’uomo ha presentato denuncia al tribunale federale.
Anthony Mitchell, 33 anni, è morto il 26 gennaio dopo 14 giorni di detenzione. Portato in ospedale dalla polizia, aveva una temperatura corporea rettale di 22 gradi. Secondo il referto medico non è chiaro perché la temperatura fosse così bassa, ma la morte è chiaramente dovuta all’ipotermia. Le autorità hanno detto alla famiglia che la temperatura di Mitchell era precipitata improvvisamente durante un esame di routine e per questo era stato portato in ospedale. Ma la madre non ci ha creduto.
“L’unico modo per cui la temperatura di Tony possa essere precipitata fino a 22 gradi in così breve periodo di tempo é che sia stato posto su una sedia di contenzione nella cella frigorifera della cucina del carcere o in un ambiente similmente gelato, e lasciato lì per ore”, si legge nella denuncia, dove di sottolinea che la famiglia non ha potuto vedere le immagini video di dove sia stato tenuto l’uomo la notte prima del decesso.
Mitchell era stato arrestato il 12 gennaio, dopo che un cugino aveva segnalato alle autorità il suo preoccupante stato mentale e fisico. Anthony, che aveva perso da poco il padre ed aveva un passato di tossicodipendenza, era apparso emaciato ed aveva fatto un racconto incoerente su portali dentro casa per accedere all’aldilà. Ma il “wellness check”, ovvero il controllo per stabilire se aveva bisogno di aiuto o cure, si era risolto con Mitchell che aveva minacciato i poliziotti con una pistola ed era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
La madre ha presentato una denuncia dopo che una dipendente del carcere le ha fatto vedere le immagini video della detenzione, che raccontavano una storia ben diversa da quella ufficiale. Mitchell appare sempre completamente nudo, rinchiuso in una cella di cemento, dove c’è solo un pozzetto di scolo. Apparentemente non aveva vestiti per il protocollo di sorveglianza anti suicidio. Secondo la denuncia, nei primi tre giorni di detenzione era stato colpito con una pistola elettrica , perdendo una protesi dentale che non gli è stata più restituita. Per questo Mitchell non avrebbe più potuto mangiare cibi solidi.
Karen Kelly, la dipendente che ha mostrato i video alla madre del detenuto, ha fatto causa contro lo sceriffo che nel frattempo l’ha licenziata.