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Il Bari a caccia del “fattore San Nicola”: 180 minuti per volare

Cosenza e Cagliari, due gare in sette giorni per rendere finalmente un fattore lo stadio San Nicola. 180 minuti da vivere tutti d’un fiato sul prato di casa, con l’obiettivo di provare ad imprimere un’accelerazione verso l’alto e allo stesso tempo tenere a bada avversari famelici, che alitano sul collo. La «voglia di continuare a…

Cosenza e Cagliari, due gare in sette giorni per rendere finalmente un fattore lo stadio San Nicola. 180 minuti da vivere tutti d’un fiato sul prato di casa, con l’obiettivo di provare ad imprimere un’accelerazione verso l’alto e allo stesso tempo tenere a bada avversari famelici, che alitano sul collo. La «voglia di continuare a sognare» da un lato, mutuando le recenti parole del capitano Di Cesare, la necessità di non dare coraggio e spazio ad inseguitrici terribili dall’altro. La settimana centrale di febbraio offre al Bari su un piatto d’argento un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, quasi irripetibile.

Se da una parte l’ultima gara vinta a Ferrara contro la Spal, nonostante i patemi finali, ha confermato la vocazione da trasferta dei pugliesi, non si può dire lo stesso della tendenza mostrata dalla squadra di Mignani in casa. Il bottino raccolto al San Nicola resta senza ombra di dubbio il vero tallone d’Achille del Bari nella stagione in corso, nonché il tratto più insopportabile. I 14 punti raccolti, su un totale di 36, che pongono i galletti 15esimi per rendimento interno, sono il segno inoppugnabile di un malessere che è l’ora di affrontare di petto, senza andare troppo per il sottile. A suscitare ancora più rabbia c’è il rapporto tra vittorie e gol segnati: tre, contro Brescia, Modena e Parma, accompagnate da ben 14 reti all’attivo. Statistica che denota l’estrema vivacità del Bari, alla quale fa da contraltare il volto di una squadra capace anche di scivoloni inaspettati, come con Ascoli e Perugia, o di prestazioni brillanti ma piene di rimpianti, delle quali la gara con la Ternana ne rappresenta il “miglior” paradigma.

La digressione storica è necessaria per rimarcare l’importanza del prossimo doppio appuntamento casalingo, che il Bari ha adesso il dovere di non fallire.

Toccherà al Cosenza inaugurare la settimana al San Nicola. Al netto del rispetto che merita ogni avversario e delle insidie intrinseche ad ogni partita, la sfida contro l’ultima in classifica impone al Bari di scendere in campo con un solo obiettivo. I lupi calabresi, pur reduci nel penultimo turno dal prestigioso successo con il Parma, non vincono in trasferta dalla prima giornata, ossia dal 14 agosto, quando riuscirono ad espugnare lo stadio del Benevento. Anche il cambio al timone della guida tecnica, Dionigi-Viali, varato lo scorso 2 novembre, non ha dato la svolta sperata. La compagine cosentina è maglia nera per gol fatti (19) e subiti (35).

A rendere più pepato l’incrocio sarà il ritorno al San Nicola dell’ex Marras, passato in prestito ai calabresi nel corso del mercato di gennaio. L’attaccante genovese è stato bersaglio di numerose invettive da parte di Ciro Polito, a causa di una condotta giudicata dal direttore sportivo del Bari non corretta, in occasione del suo trasferimento un anno fa al Crotone, e poi per una resistenza a diverse proposte di addio, nonostante il giocatore fosse ormai fuori lista. Ex dell’incontro saranno anche il portiere Micai e il laterale sinistro D’Orazio, entrambi in forza al Cosenza, e il terzo portiere biancorosso Sarri.

Centrare la vittoria domenica, oltre ad alimentare morale e classifica, consentirebbe al Bari di vivere con maggiore serenità ed entusiasmo la settimana che condurrà il 18 febbraio alla sfida, di ben altro spessore, contro il Cagliari.

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