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Uno studio dell’UniBa analizza l’erosione delle spiagge: una guida per strategie di mitigazione del fenomeno

Determinare lo stato di erosione di una spiaggia, stabilirne le cause e valutare in modo accurato i volumi di sabbia in gioco sono una sfida per la comunità scientifica sempre più interessata a fornire risposte rigorose alle richieste che vengono dalla società civile. E proprio quelle risposte cercano di fornirle le giovani ricercatrici dell’Università degli…

Determinare lo stato di erosione di una spiaggia, stabilirne le cause e valutare in modo accurato i volumi di sabbia in gioco sono una sfida per la comunità scientifica sempre più interessata a fornire risposte rigorose alle richieste che vengono dalla società civile.

E proprio quelle risposte cercano di fornirle le giovani ricercatrici dell’Università degli studi di Bari, Isabella Lapietra e Stefania Lisco, che hanno realizzato un progetto capace di produrre una proposta di metodologia standard per analizzare l’evoluzione delle spiagge sabbiose con un approccio interdisciplinare di tipo quantitativo.

Le spiagge sabbiose, specie quelle pugliesi, sono un’enorme risorsa naturalistica ma rappresentano anche un bene fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della Puglia (al primo posto in Italia per presenze e fatturato legati al turismo balneare).

L’erosione delle spiagge sabbiose mina seriamente questo sviluppo determinando una veloce diminuzione delle superfici a disposizione per la fruizione turistica. Nei prossimi decenni questa problematica diverrà una emergenza ambientale (con pesanti risvolti economici) in seguito al rapido aumento del livello del mare connesso al Climate change.

Lo studio definisce le procedure e le tecniche di acquisizione dati integrandole in uno schema complessivo che riesce a determinare tutte le interazioni fra processi fisici e biologici attivi negli ambienti di spiaggia. Questo risultato è di grande interesse per la comunità scientifica ma rappresenta anche una sorta di guida per gli operatori del settore turistico e per le istituzioni preposte a monitorare e a proporre strategie per la mitigazione dell’erosione costiera.

Lo studio – condotto nell’ambito del progetto di ricerca Berma (Beach erosion mechanism analysis) è coordinato dal professor Massimo Moretti dell’UniBa in collaborazione con Scienze ambientali Taranto, dipartimento di Scienze della terra e Geoambientali, due Spin off (ENvironmental SUrveys e Geoprosys) dell’Università degli Studi di Bari, il Cnr di Potenza, l’Università la Sapienza di Roma e il Cnrs francese – è stato pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Marine Science and Engineering.

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