(Adnkronos) – E’ stato arrestato a Sant’Etienne, in Francia, Edgardo Greco, che era latitante da oltre 16 anni ossia dal 10 ottobre 2006, quando si è sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal gip distrettuale di Catanzaro, nell’ambito del maxi processo “Missing” che ricostruiva alcuni dei fatti di sangue che hanno caratterizzato, nei primi anni ’90, il cruento scontro tra il clan “Pino-Sena” e il clan “Perna – Pranno”.
Nei confronti di Greco è stata data esecuzione al mandato di arresto europeo emesso dalla procura generale presso la Corte d’appello di Catanzaro, il 16 maggio 2014, in relazione all’ordine di carcerazione del 4 aprile 2014, per l’esecuzione della pena dell’ergastolo in relazione al duplice omicidio di Stefano e Giuseppe Bartolomeo, avvenuto a Cosenza il 5 gennaio 1991, e il tentato omicidio di E. M. avvenuto a Cosenza il 21 luglio 1991, maturato nell’ambito della guerra di mafia, fra la cosca definita “Pino-Sena” e quella definita “Perna-Pranno”, che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni ’90.
Come fanno sapere in una nota la procura della Repubblica della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro e la procura generale di Catanzaro, Greco è stato individuato a Sant’Etienne al termine di un’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, in specifici procedimenti riguardanti la procurata inosservanza della pena, e svolta dai carabinieri del reparto operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, che nella fase finale hanno agito insieme al personale delle unità catturandi (Fast) italiana e francese e dell’Unità I-Can dello Scip del ministero dell’Interno.
Come ricostruiscono la procura della Repubblica della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro e la procura generale di Catanzaro, Greco, ritenuto “affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno egemone a Cosenza e provincia, come accertato nell’esito del procedimento ‘Garden’, conclusosi alla fine degli anni ’90, all’esito dei diversi gradi di giudizio del maxi processo ‘Missing’, è stato ritenuto corresponsabile dell’imboscata costata la vita, il 5 gennaio 1991, ai fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo”. I due fratelli, ricordano gli inquirenti, “ambivano ad una maggiore ‘autonomia’ e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine” e furono “trucidati a colpi di spranga”, all’interno di una pescheria e i loro cadaveri furono fatti sparire e non furono mai più ritrovati.
L’attività investigativa, coordinata della Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, e svolta dai carabinieri del Reparto operativo-Nucleo investigativo di Cosenza, è stata avviata nel dicembre 2019, è si è sviluppata attraverso mirati accertamenti finalizzati ad ricostruire la rete di appoggio su cui potesse contare Greco, risalendo, quindi, alla presenza del latitante in Francia a Sant’Etienne.